In occasione del ricevimento di inizio anno, tenutosi il 16 gennaio, la presidentessa della Chambre des Salariés (CSL) (la Camera dei salariati dipendenti, ndr), Nora Back ha fatto il punto sul 2024 e ha illustrato le prossime attività previste per il 2025. Affluenza record alle ultime elezioni, impegno sempre maggiore nei confronti dei dipendenti, i rischi per le fasce più deboli. Di questo e tanto altro ce ne parla il nostro inviato. L’evento ha visto la presenza di membri del parlamento e di Claude Wiseler, Presidente della Camera dei Deputati
L’intervento della presidentessa della CSL è stato caratterizzato da una prima parte in cui si è soffermata un anno 2024 ricco d’avvenimenti, soprattutto le elezioni sociali che hanno portato al rinnovo delle delegazioni del personale, ma anche il centenario della Camera. Una campagna elettorale molto bella – ha dichiarato la Back – con lo slogan “Non lavorerai mai da solo”. Una campagna che ha inoltre registrato un grande successo con un’affluenza alle urne salita al 35%. Più di 60 000 schede elettorali, con la partecipazione di salariati attivi e pensionati, residenti e non. Il tasso di partecipazione degli aventi diritto al voto viene spesso utilizzato per la rappresentatività sindacale laddove si difendono gli interessi di tutti i lavoratori salariati. L’ultima parte del 2024 è stata centrata sull’annunciata riforma del sistema pensionistico. La presidentessa della ha sottolineato che l’80% dei pensionati ha una pensione inferiore a 5 000 euro, solo lo 0,17% ha più di 8 500 euro. Il salario minimo di cui si ha bisogno per vivere è molto al di sotto del budget di riferimento dello Statec. È anche molto al di sotto della soglia del rischio di povertà. Del resto negli ultimi 10 anni il rischio di povertà tra i pensionati è raddoppiato. Per quello che concerne la congiuntura, segnali non positivi provengono da una situazione economica ciclicamente difficile. L’ulteriore adeguamento della scala mobile con conseguente abbassamento del tasso reale d’inflazione è arrivato a restituire un po’ di potere d’acquisto alle persone e ciò è importante per l’economia. D’altro canto i recenti adeguamenti della scala fiscale non sono sufficienti, soprattutto non ci sono sgravi fiscali per i salari medio-bassi e per quello che riguarda l’equità fiscale; al contrario vi sono misure che rafforzano ulteriormente le disuguaglianze. Se si pensa che, ad esempio, ora è possibile che i cosiddetti “talenti dall’estero” (expat in arrivo a vivere e lavorare nel Granducato) con un reddito fino a 400 000 euro annui, ne abbiano la metà esentasse, ogni commento è superfluo…
Sfortunatamente, l’attuale governo sta andando nella direzione sbagliata su entrambi i fronti.
Malgrado una situazione economica difficile, il Paese sta andando bene a livello economico: il Lussemburgo detiene une delle produttività più alte in Europa, secondo profitto per dipendente più alto, bassa inflazione, debito pubblico basso.
Dal punto di vista sociale la cosa sembra diversa: abbiamo ricevuto il “cartellino giallo” dalla Commissione europea, nel cui quadro di valutazione sociale, composto da 17 indicatori, il Lussemburgo compare 8 volte. Disoccupazione, rischio di povertà, soprattutto per i bambini, trasferimenti sociali insufficienti sono, ad esempio, alcuni degli indicatori per i quali il Lussemburgo viene ‘’monitorato’’.
Anche sull’ambiente non ci sono novità incoraggianti. Nel bilancio sono previsti investimenti per l’ambiente; e anche per alloggi a prezzi accessibili, ma a livello pluriennale, fino al 2028, tale investimento sarà ridotto rispetto a quanto previsto ad aprile. Mentre il cambiamento climatico è già in atto oggi e ha già un impatto sulle condizioni di lavoro dei lussemburghesi. Per non parlare dell’indebolimento del dialogo sociale che condurrà senza dubbio a dei conflitti sociali. L’attacco all’attuale sistema di contratti collettivi porta a un indebolimento dei sindacati e quindi al deterioramento dei salari e delle condizioni di lavoro. In conclusione la Back si è soffermata sulla formazione professionale, che in questo mondo del lavoro in continua e rapida evoluzione gioca un ruolo molto importante. La CSL chiede già da molto tempo il diritto individuale all’istruzione superiore: diritto alla formazione (apprendimento permanente, diritto individuale alla qualificazione, diritto individuale alla formazione), orientamento, un consistente aumento della durata dell’attuale “Congedo individuale di formazione” e opportunità di finanziamento per i privati.
La stessa CSL investe molto nella formazione attraverso il suo istituto di formazione continua (Lussemburgo Lifelong Learning Center – LLC). Oltre 50 000 persone hanno partecipato ai corsi di formazione negli ultimi 5 anni. Il solo 2024 ha registrato più di 17 000 candidati. I numeri parlano da soli: corsi serali (4.749), seminari (1.774), formazione specializzata (239), formazione per senior (942), certificazioni (1.509), formazioni sindacali (6.637), formazione dei delegati del personale (1.237). Questi numeri dimostrano che le persone si fidano di noi ha concluso la Back.
Presto vi aggiorneremo in merito a un articolo pubblicato il 9.1.2025:
https://passaparola.info/web/2025/01/09/indicizzazione-index-salari-pensioni-luxembourg/
Marcello Magliulo