Olivier Laschette, lussemburghese di origini portoghesi, ha partecipato, per il Lussemburgo, al FORUM DEI GIOVANI UE-BALCANI svoltosi a Roma tra il 22 e il 24 novembre scorso, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in collaborazione con gli altri partner della regione. Lo studente in Scienze Politiche all’Università di Vienna è stato scelto tra 78 studenti universitari provenienti dall’UE e dai Balcani per confrontarsi su cinque tematiche cruciali per il futuro dell’Europa. L’obiettivo di questa iniziativa è stata dare voce ai giovani sul futuro dell’Europa e creare una rete transnazionale di sostenitori e promotori attivi dell’allargamento e dell’integrazione europea.

Parlaci un po’ di te e delle ragioni per cui hai scelto di partecipare

Mi chiamo Olivier Laschette, ho 26 anni, sono nato in Lussemburgo, ma sono di origine portoghese. Da due anni e mezzo vivo a Vienna, dove studio Scienze politiche e germanistica. Il motivo per la mia partecipazione al Forum è sostanzialmente la mia volontà di prendere parte alla politica concreta e applicare concretamente le conoscenze in campo politico che ho acquisite con il mio studio. Aggiungo che sono un convinto pro-Europa e intendo portare avanti il progetto anche in futuro.

Olivier Laschette, secondo da sinistra

Come si è svolto il Forum?

Il Forum è iniziato con una cena di gala dove è stato possibile avere i primi incontri con i delegati. Nei giorni seguenti la mattina ci riunivamo nei gruppi di lavoro su tematiche specifiche, io ero in quello “one markt many challenges”. Nel pomeriggio avevamo l’occasione di incontrare politici di alto livello dell’Italia e dell’UE e la possibilità di discutere con loro sull’allargamento dell’Europa ai paesi balcanici. La sera abbiamo partecipato a eventi culturali dove potevamo non solo  continuare a discutere informalmente tra di noi, ma anche toccare con mano la molteplicità culturale di Roma. Questo era il programma di ogni giorno, tranne il mercoledì, giornata in cui il pomeriggio era libero per visitare la città di Roma. Venerdì è stato il giorno principale: abbiamo presentato le proposte che avevamo elaborato nei nostri gruppi di lavoro sulle diverse tematiche a uno dei 14 vicepresidenti del PE e al ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio.

Era la prima volta che partecipavi a un incontro di giovani dall’Europa e dai Balcani? Come hai preparato e realizzato gli incontri?

Sì, è stata la prima volta che ho partecipato a una conferenza del genere. Ovviamente mi sono documentato prima sull’argomento per essere il più preparato possibile, ma anche per poter rappresentare in modo giusto il Lussemburgo, che è uno dei Paesi fondatori dell’Europa; ero l’unico rappresentante del paese. Ho avuto l’occasione di incontrare molti delegati e di fare molte amicizie durante la conferenza. Per me sono state conoscenze molto proficue e ha discusso in modo molto approfondito sul futuro dell’Europa con gli altri delegati dei Paesi dell’Unione Europea e dei Paesi dei Balcani.

Quali sono stati gli argomenti discussi e qual è stato il tuo contributo come rappresentante del Granducato? C’è un argomento particolarmente importante per te?

Tra le tematiche discusse c’erano temi concernenti l’economia, il cambiamento climatico, l’identità e la digitalizzazione. Io ero  nel gruppo di lavoro “one markt many challenges” cioè l’economia. L’economia è un tema che mi sta molto a cuore perché il lavoro svolto in un’economia forte definisce la vita di una persona. Di fatto il lavoro non è solo lavoro! Nel gruppo abbiamo cercato di elaborare proposte mirate proprio a rafforzare l’economia e migliorare la vita nei Balcani, pertanto a promuovere le possibilità di adesione all’UE in un prossimo futuro.

Hai notato differenze o affinità tra i partecipanti cittadini dell’Europa di oggi e di domani?

Ovviamente esistono differenze, perché veniamo tutti da Stati diversi e abbiamo opinioni diverse sul futuro dell’Europa, ma lo spirito dell’Europa ci spingeva a lavorare insieme all’unisono per trovare soluzioni alle crisi che fossero mirate a un’Europa unita. Tale atteggiamento era chiaro non solo tra i delegati degli Stati Membri, ma forse ancora di più tra quelli che un giorno ne faranno parte.

Secondo te, in quale misura ha fatto passi in avanti il processo di ravvicinamento di tutti i Paesi dei Balcani verso l’UE?

Sicuramente sono stati registrati progressi nel percorso di riavvicinamento tra l’’UE e i Paesi dei Balcani, basti pensare che fin dal 2000 a Zagabria sono state prese le prime decisioni concrete per avviare processi di integrazione dei paesi balcanici nell’Unione europea proiettate al futuro. Ma simili processi di stabilizzazione e associazione durano a volte più di 20 anni. Resta chiaro che i Paesi dei Balcani sono oggi più prossimi al raggiungimento dei criteri di Copenaghen per entrare nella UE rispetto a 20 anni fa. Ma bisogna anche essere franchi, c’è ancora molta strada da fare,  alcuni Stati sono esposti a tendenze populiste e in alcuni di loro l’economia non è abbastanza robusta per far fronte alle pressioni concorrenziali connesse all’adesione all’UE. 

Vorrei anche sottolineare che se si osserva la situazione odierna dell’UE e dei Paesi dei Balcani si riscontrano progressi significativi e questo forum ne è un esempio convincente. I progressi compiuti trovano conferma nel Forum, in cui i delegati dell’UE e dei paesi balcanici hanno discusso assieme sul futuro dell’Europa.

In che modo il Forum proseguirà i suoi lavori e come saranno attuate le decisioni da esso deliberate?

Sul futuro del Forum posso per ora confermare che personalmente sono rimasto in corrispondenza costante con almeno 15 delegati di 12 paesi, per valutare la situazione attuale in Europa e il suo futuro. Tra loro  cito i delegati della Francia, dell’Estonia e del Belgio, ma anche quelli della Macedonia del Nord e della Serbia. Per quanto riguarda l’attuazione delle decisioni che abbiamo deliberato e presentato al Forum, credo di poter dire che sono state valorizzate. Inoltre, il ministro Di Maio ci ha assicurato che le nostre proposte saranno presentate da lui al Parlamento europeo a Bruxelles e anche a Strasburgo, dove si sta discutendo del futuro dell’Europa.

Hai avuto l’opportunità di visitare Roma? Quali sono le tue impressioni?

Sì, ho avuto l’opportunità di visitare Roma con i miei colleghi mercoledì. Penso che Roma, come ogni città europea, abbia la sua magia specifica. E in questa città stupenda si possa ripercorrere la sua storia e la sua importanza nella storia dell’Europa. Inoltre, in quanto capitale d’Italia, Roma racchiude in sé la varietà del Paese più che altre realtà in Italia.

Intervista raccolta da Paola Cairo. Traduzione dal tedesco di Antonio Dellagiacoma

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