Il Panorama sociale 2025 è un ritratto socio-economico del Lussemburgo realizzato dalla Chambre des Salariés (Camera dei lavoratori dipendenti, ndr). Esso traccia un ritratto del Lussemburgo raccogliendo dati diversi per creare una panoramica della situazione socio-economica del Paese e collocarla nel contesto europeo, concentrandosi sulle diverse dimensioni delle disuguaglianze, sull’occupazione e sulla disoccupazione, nonché sulle condizioni di lavoro. I risultati sono allarmanti. Il salario minimo non basta più

Questa pubblicazione si concentra in particolare sulle diverse dimensioni della disuguaglianza: redditi, salari, salute, fiscalità (fra i tanti) che, rafforzandosi a vicenda, hanno un impatto negativo sul tenore di vita delle persone e rischiano di farle precipitare nella povertà. Per questo motivo la CSL tiene d’occhio le disuguaglianze e ne evidenzia le conseguenze sulle diverse categorie di famiglie. La CSL dedica inoltre una parte del suo Panorama alla disoccupazione e all’occupazione, analizzando in modo approfondito gli indicatori comunemente utilizzati (tasso di disoccupazione, tasso di occupazione, ecc.). Essa pone inoltre l’accento sulle forme atipiche di lavoro (come, ad esempio, lavoro a tempo parziale e lavoro interinale) e le relative  ripercussioni sulle condizioni di lavoro e di vita degli individui.

Sempre più lavoratori poveri (working poor)

Il rischio di povertà è una costante dal 2005. Quasi un residente su cinque è esposto a questo rischio nel Granducato. Ancora più preoccupante è il fatto che un lavoratore su 7 si trova ad affrontare lo stesso rischio. Il lavoro non protegge più dalla povertà: il 13,7% dei lavoratori dipendenti si trova al di sotto della soglia di rischio di povertà mensile, rendendo il Granducato il peggiore della zona euro in questo campo, e di gran lunga. Il Lussemburgo fa molto peggio dei suoi vicini, con un tasso del 4,3% in Belgio, del 6,5% in Germania e dell’8,3% in Francia. La situazione è ancora più catastrofica per le famiglie monoparentali, poiché il 31,8% di esse si trova a rischio di povertà. Questo tasso sale addirittura al 38,5% per le famiglie numerose. È del 34,7% per le famiglie composte da tre adulti con figli. «Il governo aveva detto che avrebbe agito contro la povertà. La situazione sta peggiorando, eppure non fa nulla, o quasi» denuncia Nora Back Presidentessa della CSL. Un altro indicatore delle difficoltà finanziarie che devono affrontare i residenti in Lussemburgo: il 22,5% delle famiglie dichiara di non essere in grado di far fronte a spese impreviste per un importo di 2.278 euro. Anche in questo caso le famiglie monoparentali e quelle con tre o più figli sono più a rischio, con, rispettivamente, il 41,4% e il 28,5% delle famiglie di queste categorie che non sono in grado di far fronte a una spesa imprevista.

Un salario minimo che non basta più per vivere

‘’Il salario minimo sociale non è sufficiente per vivere dignitosamente in Lussemburgo’’ ricorda inoltre il Panorama sociale. Per l’anno 2024, il SSM (stipendio legale minimo) era pari a 2.255 euro, mentre la soglia di rischio di povertà era di 2.540 euro per un adulto solo. Lo stesso vale anche per le famiglie monoparentali, il cui SSM, comprensivo degli assegni familiari, ammonta a 2.880 euro al mese, mentre la soglia di rischio di povertà è pari a 3.302 euro.

TRE TEMI

I. Disuguaglianze e povertà

II. Occupazione e disoccupazione

III. Condizioni e qualità del lavoro

DISUGUAGLIANZE DI REDDITO: RELAZIONE

Nel 2024 il reddito percepito dal 20% più ricco della popolazione è 4,68 volte superiore a quello del 20% più povero. Rispetto ai Paesi dell’area euro il Lussemburgo è appena al di sotto della media, ma comunque più diseguale rispetto ai Paesi vicini (soprattutto rispetto al Belgio).

Fonte: grafico CSL

Rapporto tra il tasso di disoccupazione dei 15-64enni e dei 15-24enni

La percentuale di giovani in cerca di lavoro rimane elevata in Lussemburgo (21,6% contro il 14,6% della eurozona). Se si confronta il loro tasso di disoccupazione con quello della fascia di età 15-64 anni, i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni hanno una probabilità 3,4 volte maggiore di essere disoccupati rispetto alla fascia di età 15-64 anni!

Rapporto tra tasso di disoccupazione giovanile e disoccupazione totale

Fonte: grafico CSL

I periodi di disoccupazione > 12 mesi rimangono poco frequenti in Lussemburgo, ma presentano una componente strutturale significativa.

Tasso di disoccupazione attiva di lunga durata (> 12 mesi) rapportata in % alla popolazione attiva

Persone in cerca di lavoro:

• Elevato rischio di povertà monetaria

• Ma anche di privazioni materiali

Miglioramento dal 2022:  aumento del numero di disoccupati indennizzati.

La privazione materiale indica una situazione di difficoltà economica duratura definita come l’incapacità forzata di coprire (piuttosto che la scelta di non coprire) le seguenti spese:

*spese impreviste;

*una settimana di vacanza fuori casa all’anno; un pasto con carne, pollame o pesce un giorno su due;

* il riscaldamento adeguato dell’abitazione;

* l’acquisto di beni di consumo durevoli, come una lavatrice, un televisore a colori, un telefono o un’auto;

* i debiti (mutuo o affitto, bollette dell’elettricità/acqua/gas, acquisti a rate o altri prestiti).

TASSO DI RISCHIO DI POVERTÀ E DI ESCLUSIONE SOCIALE DEI DISOCCUPATI IN CERCA DI LAVORO

Disoccupati à rischio povertà o d’esclusione social secondo l’età , Lussemburgo

(nero) 18-24 anni (rosso) 25-49 anni

Dati meno recenti                                                      Dati più recenti                                  Medie storiche

PERCENTUALE DI DIPENDENTI CON CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO

Inesorabile aumento della percentuale di persone con contratto di lavoro a tempo determinato (a tempo determinato, interinale, stagionale), soprattutto nella fascia di età 25-54 anni (+2,5% all’anno dal 2010). Ma riguarda soprattutto i giovani: il 42% ha un contratto a tempo determinato.

RISCHIO DI POVERTÀ DEI LAVORATORI DIPENDENTI

IN BASE ALL’ORARIO DI LAVORO

Lavoro a tempo parziale: • aumenta il rischio di povertà del 40% • Tendenza in crescita da 15 anni, soprattutto per i lavoratori a tempo parziale, nonostante un miglioramento puntuale negli ultimi anni

TASSO DI RISCHIO DI POVERTÀ AL LAVORO 2024

Fonte: grafico CSL Tempo parziale – Tempo pieno

POVERTÀ: TASSO DI RISCHIO DI POVERTÀ

Tasso di rischio di povertà superiore alla media della zona euro.

Risultato negativo del GDL rispetto ai Paesi vicini. Aumento quasi ininterrotto del tasso di rischio di povertà.

POVERTÀ NASCOSTA ED ESCLUSIONE SOCIALE: BANCHE ALIMENTARINumero di persone che frequentano le banche alimentari

Marcello Magliulo

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