Come sappiamo nel mese di giugno prossimo si terranno in Europa le elezioni politiche per scegliere i rappresentanti dei 27 paesi membri nel Parlamento Europeo. I cittadini europei chiamati ad eleggere una rappresentanza in Europa devono essere innanzi tutto coscienti dei principi che i padri fondatori hanno definito nel preambolo alla Convenzione Europea per la salvaguardia dei Diritti dell’Uomo (CEDU) e all’Art.2 del Trattato di Lisbona, come abbiamo già di recente ricordato
Preambolo CEDU
“I popoli d’Europa, nel creare tra loro un’unione sempre più stretta, hanno deciso di condividere un futuro di pace fondato su valori comuni. Consapevole del suo patrimonio spirituale e morale, l’Unione si fonda sui valori indivisibili e universali della dignità umana, della libertà, dell’uguaglianza e della solidarietà; essa si basa sul principio della democrazia e sul principio dello Stato di diritto. Pone la persona al centro della sua azione istituendo la cittadinanza dell’Unione e creando uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia”.
Articolo 2 del Trattato di Lisbona
“L’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini”.
Questo appello al voto avviene mentre l’esecutivo dell’Unione Europea non si sta opponendo fermamente al principale sostenitore del genocidio israeliano del popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania, gli Stati Uniti d’America, che contro la posizione assunta da tutti gli altri stati membri dell’ONU nel Consiglio di Sicurezza, si oppongono ad un immediato cessate il fuoco.
Certo, ci sono cittadini distratti dalla continua disinformazione che dei media embedded fanno passare sui canali europei allontanando gli utenti dalla comprensione effettiva di quanto di orribile, di tremendo, di irripetibile sta succedendo nei T.O. di Gaza e di Cisgiordania dove una lobby di fanatici religiosi ultra-ortodossi che ha preso il controllo dello Stato di Israele intende mettere in atto lo stesso sterminio di massa che i i loro avi avevano conosciuto, per impossessarsi “per diritto divino” di una Terra promessa dai contorni indefinibili , facendo regredire tutti i valori di tolleranza, di comprensione, di coesistenza di cui si è sempre vantato il mondo occidentale. La condiscendenza di Consigli europei che assimilano un partito pur colpevole di una indubbia azione terroristica della sua branca armata nell’ottobre scorso ad organizzazioni terroristiche, come Daesh e al Qaida, quando tutti sanno che Hamas è innanzi tutto un partito regolarmente eletto a Gaza nelle elezioni volute dall’Occidente nel 2006 ed è anche stato una creatura storica dello Stato di Israele. Questo per ridurre la capacità negoziale del Fatah di Yasser Arafat. quando ancora si discuteva di un processo di pace israelo-palestinese che gli ambienti più estremisti del mondo sionista israeliano non avrebbero mai comunque accettato, sino al punto di assassinare il leader israeliano Ytzhak Rabin che si era inserito nel processo di pace cedendo alla pressione americana dell’allora presidente Clinton.
Gli elettori europei hanno il potere di scegliere con il loro voto formazioni che abbiano per obiettivo la ricerca concreta della pace e in Palestina e in altri quadranti. Contribuendo a fare uscire l’Unione Europea dalla afasia di fronte alla perdurare di una politica occidentale che non può che condurre ad un futuro nihilista di guerra senza speranza, oggi in Medio Oriente e in Ucraina, domani contro la Cina e magari dopodomani anche contro l’Europa, fabbricando e vedendo dovunque nemici alla propria visione egemonica, quando il mondo reale ha problemi ben più complessi del perdurare della supremazia americana sul pianeta. Il gen. Charles de Gaulle immaginava-vanamente- un’Europa terzaforzista. Oggi l’Europa si è obbiettivamente convertita in semplice satellite russofobico delle scelte americane condotte con l’hubris della potenza egemone.
Una opzione che gli elettori europei devono in primis considerare contraria ai propri immediati interessi come il degrado della situazione europea a due anni dallo scoppio della guerra in Ucraina non manca di dimostrare ogni giorno. Con l’infinito parallelo allungarsi di vittime ucraine il cui sacrificio ha come unico obiettivo voluto da chi offre armi senza combattere: l’indebolimento strategico di una Federazione Russa che comunque non cesserà mai di battersi non per invadere mezza Europa, ma semplicemente per la sua stessa sopravvivenza.
Carlo degli Abbati
*Carlo degli Abbati insegna Diritto dell’Unione Europea al Dip. di Lingue e Culture Moderne dell’Università degli Studi di Genova