Ha un impatto sulla vita delle persone. Non vedo cosa possa esserci di meglio che spingere avanti l’umanità, avvicinarla a uno dei doni più preziosi della vita: le arti.
Raúl Narciso
E’ più di un progetto. E’ un atto di prossimità che unisce le persone in stato di isolamento o di precarietà.
Tassadit Cherfaoui e Marie Lahna
Sono solo due delle testimonianze delle oltre 8000 persone che usano la carta individuale gratuita (valida due anni) che permette a chi si trova in una situazione economicamente precaria di accedere a spettacoli, concerti, rappresentazioni, festival o altri eventi culturali in tutto il Paese al costo di 1,50€. Inoltre, l’ingresso ai musei è gratuito. E alcuni dei 150 partner che vi aderiscono offrono anche workshop a prezzi ridotti. Ne parliamo Luis Santiago dell’asbl Cultur’all
Kulturpass: come è nato e perché?
Dopo l’organizzazione nel 2007 del seminario dal titolo “Diversità culturale e diritti culturali – a cosa serve?” dall’Istituto di formazione sociale (IFS), in collaborazione con diverse associazioni come ATD Quart Monde, CLAE, Femmes en Détresse, D’Stëmm vun der Strooss e il Sesopi e la partecipazione e testimonianza di persone che vivono in condizioni precarie, è stato creato un gruppo di lavoro con l’ambizione di riprendere molti dei punti affrontati durante il seminario e studiare percorsi concreti per sviluppare una nuova politica culturale più attenta alle persone che ne sono escluse, in particolare quelle economicamente svantaggiate e di origine straniera.
Questo gruppo di lavoro aveva l’intenzione di creare un’associazione senza scopo di lucro ispirandosi a progetti come Article 27 in Belgio o come Hunger auf Kunst und Kultur in Austria e si è impegnato attivamente nella sensibilizzazione politica contribuendo attivamente alla stesura del “patto culturale” presentato ai partiti in vista delle elezioni del 2009.
L’associazione Cultur’all (Cultur’All — Guichet.lu – Guide administratif – Luxembourg (public.lu) ) è stata infine lanciata nel dicembre 2008 con l’obiettivo di creare quello che sarebbe diventato il futuro Kulturpass, destinato a rimuovere il freno finanziario agli eventi culturali. Ciò ha rappresentato un primo passo verso la democrazia culturale.
Chi può ottenerlo? Come funziona la procedura?
Possono ottenere il Kulturpass soprattutto persone che si trovano in una situazione economicamente precaria. Ecco l’elenco dei nostri criteri:
• Qualsiasi persona (adulto e bambino) o qualsiasi nucleo familiare che soddisfi i criteri per l’indennità di rincaro e/o il bonus energetico erogato dal Fondo di Solidarietà Nazionale
• Chiunque abbia presentato domanda di protezione internazionale (DPI)
• Qualsiasi soggetto beneficiario di protezione temporanea (BPT)
• Qualsiasi persona che beneficia di un sussidio per le famiglie a basso reddito erogato dal Centro di sostegno psico-sociale ed educativo (CePAS)
• Qualsiasi studente che beneficia di un “fondo disagio” o di “buoni pasto” emessi dall’Università del Lussemburgo.
• Qualsiasi volontario internazionale e ragazza alla pari in situazioni precarie che frequenta i programmi del Servizio Nazionale per la Gioventù (SNJ)
• Chiunque percepisca un reddito per disabili gravi (RPGH)
Se qualcuno ha diritto a uno di questi aiuti, ha diritto al Kulturpass.
Dal punto di vista procedurale, le persone dovranno recarsi presso uno dei nostri 16 punti di raccolta o con la lettera della FNS, oppure con un modulo controfirmato e timbrato da uno dei nostri partner sociali. Questi documenti dimostrano che la persona ha diritto alla carta e la riceverà direttamente sul posto.
Chi sono i vostri partner?
L’elenco dei nostri partner è troppo lungo per essere riportato qui. Vi invitiamo a cliccare sul nostro sito: www.kulturpass.lu
Sono circa 105 i partner culturali che accettano cioè il Kulturpass per i loro eventi e quasi una cinquantina di partner sociali distribuiti capillarmente sul territorio.
In che misura è importante avere accesso ai luoghi culturali?
L’accesso ai siti, alle creazioni culturali e la partecipazione culturale sono un diritto sancito dall’articolo 27 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Per noi questo diritto si presenta in due forme. Da un lato quella che chiamiamo democratizzazione della cultura, cioè l’accesso alle opere, ai luoghi stessi. Ma difendiamo anche il diritto di creare spazi di creazione culturale per tutti. Cultura nel suo senso più ampio. Luoghi di espressione di idee, valori, cittadinanza. Per noi il diritto alla cultura è uno dei passi per sviluppare la partecipazione dei cittadini e radicare la sua appartenenza alla società.
Paola Cairo
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