E’ questo il tempo, lunghissimo per una Rivista vista la crisi dell’industria editoriale, durante il quale, insieme ai dolci della domenica e al quotidiano, il settimanale edito da Periodici San Paolo e appartenente alla congregazione religiosa dei Paolini, ha fatto parte delle domeniche di tanti italiani

Si è svolta il 21 dicembre, a Milano presso la sala dell’Auditorium Beato Giacomo Alberione – fondatore della rivista – la conferenza stampa per festeggiare questo importante traguardo, alla quale hanno preso parte, oltre ai collaboratori passati e attuali del giornale, anche importanti figure del mondo cattolico e sociale come Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio e Don Antonio Mazzi, fondatore di Exodus.

Una dozzina di fogli stampati in bianco e nero al costo di 20 centesimi: così si presentava al suo esordio, il 25 dicembre 1931, la rivista Famiglia Cristiana. Un’iniziativa voluta dal beato Giacomo Alberione, fondatore della società San Paolo e convinto che se San Paolo fosse stato ancora vivo avrebbe fatto il giornalista. In copertina, in quel numero di 90 anni fa, l’immagine di Gesù Bambino, che aveva l’obiettivo di non farci dimenticare le nostre origini e rappresentare lo spirito di gioia e di speranza che deve caratterizzare ogni cristiano.

Lo scopo di Famiglia Cristiana, negli anni, è sempre stato quello di proporre la verità, di spezzettare la verità anche per le persone non acculturate. Su questo aspetto, particolarmente interessanti le parole di Andrea Riccardi quando ha spiegato: La cultura popolare è una cultura del popolo, di intellettuali e di non intellettuali, una cultura diffusa, di dimensione anche laica. Una cultura non accademica ma che ha invece bisogno del popolo. Fare divulgazione cercando il bene, non significa negare il male, ma avere consapevolezza che il bene e il male convivono e sforzarsi di mantenere uno sguardo ottimistico sulla vita”.

Don Antonio Mazzi, che ha tenuto a sottolineare che lui ha più anni di Famiglia Cristiana, ha rivolto il suo intervento ai giovani ma anche ai padri e alle madri, immaginando una lezione di filosofia in una classe di liceo. “Tutti hanno dentro l’infinito – ha detto don Mazzi in conclusione – nessuno è cattivo o buono. Siamo noi, genitori, a dover far comprendere le priorità, in modo che il posto più importante lo occupino i grandi valori come l’amore, la famiglia, le grandi idee, la fede, e poi via via il resto”.

Don Mazzi ha anche dato spunto su alcuni possibili numeri tematici di Famiglia Cristiana: “Sull’amicizia perché – ha detto – le grandi lagune dei nostri ragazzi è che non stanno più insieme come amici e sull’adolescenza come tempo dei padri, che vuol dire tirare fuori dai propri figli le priorità della vita”.

Il numero speciale per il 90° anniversario avrà come allegato il primo numero di Famiglia Cristiana e in copertina, per omaggiare quella prima uscita, l’immagine di Gesù Bambino.

Gilda Luzzi

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