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Esce nei prossimi giorni il secondo libro a cura di PassaParola Editions. Si tratta della versione francese de I Giardini di Pfaffenthal di Bruno Agostini: ambientato in Lussemburgo e con la prestigiosa traduzione di Oreste Sacchelli.

Abbiamo intervistato l’autore

Come nasce l’idea di questo libro e la relativa traduzione in francese?

Dopo quattro romanzi di ambientazione napoletana è nato il desiderio di rendere omaggio, nell’ambito delle mie possibilità e capacità, al Lussemburgo, che ormai considero una mia seconda “madre”, insieme all’Italia. D’altra parte, non si può vivere 40 anni in un luogo senza che se ne conosca, seppur non approfonditamente, la storia. Si tratta pure di divenire maggiormente consapevoli della realtà che ci circonda, comprendendone di più gli antefatti. La scelta dei personaggi e del periodo storico deriva dall’aspirazione di proporre, a cominciare da me stesso, una riflessione sull’idea del male, originato dagli uomini, in senso generale. Un male che spesso abbiamo considerato ombra del passato e che, invece, continua a riproporsi, caso mai in forme diverse, più subdolo e sovente irriconoscibile, ancora oggi onnipresente. Le amiche di PassaParola Editions hanno colto in questa storia lussemburghese un potenziale interesse anche da parte di un pubblico di lingua francese, a cominciare da quello locale. Se ne è discusso e con condiviso entusiasmo si è giunti alla decisione di tradurre il romanzo. Colgo l’occasione per ringraziare di cuore tutte le persone che si sono impegnate a fondo e con generosità alla realizzazione di questo progetto.

Maria Luisa Caldognetto, autrice della tua prefazione, dice sempre che un libro tradotto è “un nuovo libro”. Tu cosa ne pensi?

La professoressa Caldognetto è donna sensibile e intelligente e non posso che condividerne il pensiero. Allo stesso tempo, mi auguro che sia vero anche quanto espresso a tale proposito da John Dryden: “una cosa ben detta conserva il suo sapore in tutte le lingue”.

Altri progetti letterari in cantiere?

Sono in una fase che mi trova a riflettere, a raccogliere idee che, probabilmente, un giorno mi condurranno alla stesura di un nuovo romanzo. Per scaramanzia, da buon napoletano, consentitemi al momento di non dire nulla di più.

 LA STORIA

Léon Guémar e Aloÿse Kirschenbaum sono i due protagonisti, le cui vite si intrecciano sebbene non si parlino mai. Il primo, scampato alla furia del Nazismo, convive con i fantasmi del passato stemperati nella passione per il giardinaggio. Il secondo è un ispettore di polizia: ipocondriaco, metodico, dalla vita fin troppo routinaria, e destinato a indagare su un caso davvero inquietante…

Maria Grazia Galati

 

L’AUTORE

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Bruno Agostini nasce a Napoli, dove trascorre gran parte della propria giovinezza laureandosi all’Università Orientale. Nel 1973 inizia a lavorare nella finanza e continua a farlo anche a Lussemburgo, dove si trasferisce con la famiglia nel 1980. Nel 2009 comincia a scrivere. Ha al suo attivo 5 romanzi, editi da Robin Edizioni (Roma). I giardini di Pfaffenthal è il suo primo romanzo tradotto in francese. Agostini è anche presidente della scuola privata OTR International School e della Fondation Cavour.

In vendita presso l’editore e nelle librerie dal 15 dicembre:

Alinea

Ernster

LIBRAIRIE FRANÇAISE

Ern

446 pagine, 25 euro

 

 

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