Una giornata di grandi emozioni quella di ieri (30 novembre, 2019) a Torrita, una delle 49 frazioni di Amatrice, nell’alto Lazio, provincia di Rieti. Alla presenza delle autorità comunali e regionali, di molte associazioni e di moltissime persone provenienti da varie parti d’Italia e d’Europa, è stata inaugurata la Casa delle donne di Amatrice e frazioni, struttura in lamina di legno di 140mq, progettata dall’Arch. Massimiliano Muscio e finanziata anche con il cospicuo dono dall’Associazione Séisme Italie centrale asbl, costituitasi in Lussemburgo dopo il terremoto che ha colpito il Lazio, le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo nell’agosto del 2016.
La struttura sarà un centro di aggregazione e di promozione imprenditoriale femminile. Accoglierà, infatti, laboratori di tessitura, feltro, eco-printing, ceramica, cucina. Un luogo dove le donne di Amatrice e dintorni potranno contribuire all’economia locale esprimendo la loro creatività.
“Una giornata straordinaria – ha sostenuto il sindaco Antonio Fontanella – in cui festeggiamo l’apertura di questa Casa che è il punto di riferimento delle donne di Amatrice e di tutte le persone che vogliono, con entusiasmo, far rinascere questo territorio. Le donne sono state uno dei fattori essenziali e fondamentali di questa spinta per far rinascere Amatrice bella com’era prima e forse anche più bella. Insieme ce la possiamo fare. Non siamo soli perché accanto a noi c’è l’Italia intera: tante realtà dell’Italia che hanno contribuito alla realizzazione di questa iniziativa e che sono state vicine alle donne di Amatrice. Con questa partecipazione ed attenzione che ci circondano, possiamo guardare con ottimismo al futuro – ha continuato il sindaco – e avere fiducia nel futuro. Bisogna guardare al futuro con animo aperto. Non bisogna avere paura, sospetti, atteggiamenti di chiusura nei confronti del prossimo, che è anche il nostro vicino. Dobbiamo recuperare questa sincerità, questa ingenuità tipica dei bambini. Noi dobbiamo rinascere. E fare quel percorso per rinascere”.
Stefano Reggianini, sindaco di Castelfranco Emilia, ha ricordato il rapporto di vicinanza tra i due territori colpiti dal sisma (sette anni fa in Emilia, ndr) e ha sottolineato come storicamente durante i periodi di calamità e di guerra la spinta emotiva e la determinazione che hanno le donne nel loro dna siano state importanti per la realizzazione di progetti utili a tutta la comunità. “La Casa è un segnale straordinario – ha affermato il sindaco – che può dare tanto al territorio”. Inoltre, ha auspicato la firma di una carta dell’amicizia tra i due Comuni per attivare insieme un percorso di rinascita.
“Credo che la presenza di tutti voi oggi sia la risposta più bella – ha sostenuto la presidente della Casa delle Donne di Amatrice e Frazioni Sonia Mascioli – ad un progetto portato avanti durante tre anni, che è stato un grande segno di solidarietà. Siete qui in rappresentanza di oltre 50 associazioni che hanno contribuito con il cuore. Era un sogno, è diventato un progetto, oggi è una realtà per le donne e non solo, per tutto il territorio. Siamo rimaste, ci crediamo. Amatrice non rappresenta solo un ricordo ma il futuro. Uniti si può fare tanto per questa terra”.
Per il Lussemburgo era presente la giornalista Paola Cairo che ha conosciuto la Casa grazie all’amicizia che la lega alla musicista e giornalista Susanna Buffa, che visse il terremoto in prima persona poiché si trovava ad Amatrice per un concerto proprio la notte del 24 agosto del 2016. La Buffa – che testimoniò anche durante una puntata di VoicesbyPassaParola, la trasmissione in lingua italiana su Radio Ara, Lussemburgo – , amica della Mascioli ha suggerito il progetto della Casa delle donne alla Cairo che, dopo averlo proposto all’Ass. Sèisme, ne ha seguito la realizzazione fino all’inaugurazione.
Paola Cairo ha voluto ricordare il contributo degli italiani in Lussemburgo e di come gli italiani all’estero sono stati e siano ancora vicini alla popolazione di Amatrice.
Per vedere tutti gli interventi: https://www.facebook.com/casadelledonnediamatriceefrazioni/
Il Lussemburgo – che conta una numerosa e storica comunità italiana che arriva alle quarte generazioni – fin dai tempi del terremoto in Irpinia del 1980, passando per quello dell’Umbria del 1997, dell’Aquila del 2009 e dell’Emilia Romagna del 2012 – si è sempre distinto per le efficienti raccolte fondi e i molti progetti realizzati, grazie alla generosità non solo degli italiani ma di moltissimi residenti (cittadini privati, società, banche e Comuni) che si sono sempre prodigati per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto.
Tra il 2016, il 2017 moltissimi sono stati gli eventi organizzati per raccogliere fondi per il centro Italia tra le tipiche amatriciane, cene di gala, concerti, spettacoli teatrali, oltre a sedute di yoga e atelier di riciclo solidale fino alle degustazioni di prodotti e ai mercatini solidali. Ogni iniziativa è stata accolta e apprezzata dall’associazione che ha non solo coordinato ma anche informato i donatori sullo stato della raccolta fondi che si è chiusa nel gennaio 2018 con un importo di 206.000€.
Tanti gli interventi che si sono susseguiti durante la mattinata di ieri, tra i quali quello amareggiato dell’ex sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, oggi consigliere regionale del Lazio. Pirozzi, sollecitato dalla presidente Mascioli, ha ricordato che quando le donne gli sottoposero il progetto della Casa, lui pensò che fossero matte: “Poi passata l’emergenza e il dolore per tanta gente che non c’era più, dopo aver cercato gli alloggi, abbiamo creduto che bisognasse creare centri di aggregazione per fare stare insieme le persone. Le donne sono una parte importante di questo mondo perché senza donne non ci sarebbero figli (…).
La rinascita di questi territori fino ad oggi è avvenuta grazie alla donazioni dei privati, gli sforzi…Io sono un po’ amareggiato – ha proseguito l’ex sindaco – perché nell’ultimo decreto per il terremoto non sono state accolte le istanze del Consiglio regionale, approvate all’unanimità, dove si diceva che i Comuni che hanno avuto la distruzione devono essere trattati in maniera diversa. Questo non è stato fatto. Io oggi mi sento un fantasma che sì ha dietro la solidarietà e il cuore degli italiani, ma questo non basta. Una classe politica seria non può curare un malato di broncopolmonite con l’aspirina. Io mi auguro che questa giornata faccia riflettere e sottolinei alla classe politica che chi entra prima in un pronto soccorso deve essere chi è in codice rosso e non deve entrare chi è in codice verde”.
Tante le voci e le idee delle varie associazioni partecipanti che hanno testimoniato la loro presenza anche in questo giorno di festa, i cui nomi sono affissi nell‘albero in legno, voluto dal Comitato della Casa e posto all’ingresso principale. Una menzione speciale per l’Ass. Sèisme Italia centrale asbl di Lussemburgo recita:
Le strutture di una casa sono come le radici di un albero che affondano saldamente nella terra. E rendono quel luogo sicuro, ti avvolgono e ti proteggono.
Il vostro cuore ci ha permesso di realizzare la nostra sede con radici profonde. Sta ora a noi nutrirle di conoscenza per ottenere frutti.
Reportage fotografico a cura di Gilda Luzzi
Testo a cura della redazione
Cosa è stato realizzato fino ad ora con il contributo dell’Ass. Séisme:
1) L’acquisto di un motocarro (prezzo 23.500 €) al Comune di Cascia, in Umbria, da utilizzare nelle frazioni in cui la viabilità non permette la manovra a mezzi più pesanti. La consegna è avvenuta in data 8 maggio 2017 alla presenza del nostro rappresentante, Presidente dell’ARULEF, Marcello Moretti.
2) la riabilitazione dell’area ludica e di ristoro situata a Foce di Montemonaco, nelle Marche, con un costo complessivo di circa 30.000 €. L’inaugurazione ufficiale, alla quale abbiamo partecipato con una delegazione della nostra associazione, ha avuto luogo nell’agosto 2018 in presenza di Antonella Ciconte, che ha identificato e seguito il progetto e a Paola Cairo;
3) la ristrutturazione del Centro Sociale per persone anziane di Via Caselli a Penne, Comune dell’Abruzzo. Il Centro è stato inaugurato in settembre 2018 alla presenza del nostro vice presidente Antoine Calvisi. L’importo destinato al finanziamento di tale progetto è stato di 44.000 €;
4) La somma di 59.000 €, interamente versato, per il progetto definito “Casa delle Donne di Amatrice e frazioni, CDAF” (Regione Lazio) che è servito a sostenere i costi di costruzione della nuova sede. La struttura al grezzo con copertura finita con tecnologia “max lam” interamente finanziata dalla nostra Associazione e appena inaugurata;
5) La somma di 44.000 € per il finanziamento, con altri soggetti tra i quali l’AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) Provinciale di Ascoli Piceno, del progetto concernente la costruzione del nuovo “Poliambulatorio socio-sanitario” di Arquata del Tronto, nelle Marche, progetto identificato e seguito da Beatrice Pacioni;
(tratto dall’ultima lettera firmata dal presidente di Séisme asbl Mario Tommasi e dal vice presidente Antoine Calvisi inviata nel marzo di quest’anno a tutti i donatori).
(Red)