Secondo l’Osservatorio sull’Habitat i prezzi degli appartamenti nel Granducato di Lussemburgo sono aumentati del 4.9%.
Lo studio pubblicato nel febbraio 2018, fa riferimento ai prezzi rilevati tra il terzo trimestre 2016 e il terzo trimestre 2017.
Sempre secondo lo studio la città più cara resta la capitale, Luxembourg-Ville, dove il prezzo medio di vendita al mq per appartamenti esistenti è di 6 968€ e quello per appartamenti in costruzione è di 7 895€.
Luxembourg-Ville | 6.968 | 4.447 – 9.625 | 7.895 | 6.197 – 10.262 |
http://observatoire.liser.lu/prixenregistres.cfm?pageKw=pe_appart_commune
Non ci stupiamo dunque se, ad un anno di distanza dallo studio e a quasi due dalla rilevazione dei prezzi, conseguentemente all’aumento della domanda di appartamenti (in affitto o in vendita) anche i prezzi continuino ad aumentare.
Le piattaforme associative (CLAE, ASTI) e i sindacati stanno chiedendo da anni, nei vari tavoli di discussione con i governi che si sono succeduti alla guida del Paese, di occuparsi in maniera più strutturata di uno dei problemi maggiori delle famiglie residenti nel Granducato, che vedono eroso il loro salario per pagare affitti o mutui.
L’Obgl, per es., il maggiore sindacato del Paese, chiede allo Stato di intervenire per mettere fine alla speculazione immobiliare privata sia limitando i prezzi dei terreni acquistabili, sia introducendo una tassa nazionale, e non più comunale, poichè solo alcuni comuni hanno applicato e/o riscuotono l’imposta speciale di non assegnazione alla costruzione di terreni edificabili:
http://www.ogbl.lu/les-propositions-de-logbl-en-matiere-de-logement/
Il nostro connazionale Enzo Guitti, residente da molti anni in Lussemburgo, ha pensato di poter contribuire personalmente alla discussione sul “caro alloggi”, lanciando una petizione pubblica (numero 1365).
“Ho creato una petizione di pubblica utilità – dice a PassaParola – per tutti i residenti, al fine si possa adattare l’index dei salari al prezzo medio dell’immobiliare nel Granducato. Tutti, infatti, sappiamo che il prezzo delle case (in affitto o in vendita) sale sempre più vertiginosamente e l’index, malgrado tutto, non permette a molte famiglie di arrivare a fine mese dignitosamente”.
Ricordiamo che in Lussemburgo, esiste l’index, ovvero l’indicizzazione dei salari al costo della vita, la nostra vecchia italiana scala mobile. E che, in seguito dell’evoluzione dei prezzi del petrolio, l’indice dovrebbe aumentare alla fine del 2019 o, al più tardi, nel primo trimestre del 2020.
“Conosco famiglie che affittano – continua Guitti – ma anche famiglie che hanno acquistato casa e quindi, avendo un mutuo molto alto, non ce la fanno ad arrivare a fine mese; il rischio è quello di indebitarsi. Questa spirale infernale crea un malessere generalizzato”.
La petizione è stata ritenuta ricevibile dalla Conferenza dei Presidenti e, se raggiungerà le 4500 firme entro il 1 novembre 2019, andrà in discussione alla Chambre des Député.
Per firmare la petizione, segui il link
(picci)