Il Festival, il suo Festival, sta per far risuonare le sue note e l’inebriante euforia dell’attesa inizia a farsi sentire.
Mentre scendiamo in centro dal quartiere storico della Pigna, attraverso viottoli acciottolati, tanto tipici quanto scomodi e pericolosi, le note delle canzoni delle precedenti edizioni si diffondono nell’aria e ci ricordano che ci siamo quasi...manca davvero poco all’apertura del sipario.
Davanti all’Ariston è già un pullulare di persone – e sono solo da poco passate le dieci di mattina. Si attendono i cantanti per una foto, un autografo o magari anche per scambiare qualche parola con loro. Sono giovani, anziani, coppie con bambini e personaggi caratteristici. C’è chi canta a squarciagola “mamma”, chi scimmiotta ironico “finché la barca va”, chi prova a cantare qualcosa su richiesta e per evitare brutte figure si trincera dietro un “oggi non ho voce”…
A Sanremo, nei giorni del Festival, sono tutti un po’ protagonisti, tutti si sentono al centro della scena anche solo perché un giornalista gli chiede quale sia la sua canzone preferita o per il semplice fatto di esserci.
Le ultime sul Festival che sta per sorgere sono la partecipazione come ospite unico di Ligabue la sera dei duetti, venerdì, a impreziosire ulteriormente una serata evento in cui tutti gli artisti in gara avranno molti amici e colleghi al loro fianco.
Mentre per i giudizi critici ci potremmo esprimere solo dopo l’ascolto di questa sera, per ora non ci resta che dire in bocca a lupo a tutti; agli artisti che porteranno sul palco la loro emozione e la loro arte, a Claudio Bisio che si cimenterà in un terreno in parte a lui sconosciuto, a Virginia Raffaele che al Festival ha già portato la sua ironia contagiosa e travolgente e soprattutto al direttore artistico Claudio Baglioni che con la sua presenza, la sua sensibilità, la sua professionalità e serietà contribuirà oggi, così come lo scorso anno, a conferire a una manifestazione già prestigiosa un valore aggiunto di livello assoluto.
Gilda Luzzi