Umori, sensazioni e previsioni su come sarà il Sanremo di Carlo Conti dopo le prove generali del luendì

Ventinove canzoni in gara, giovani voci e artisti con decenni di carriera e di successi, tutti sul palco del tempio della musica italiana: il Teatro Ariston.

Conti torna alla guida della kermesse scegliendo di farsi accompagnare da 12 co-conduttori: nella prima serata ad affiancare il direttore artistico saranno Antonella Clerici e Gerry Scotti, nella seconda Bianca Balti, Nino Frassica e Cristiano Malgioglio, nella terza Katia Follesa, Elettra Lamborghini e Miriam Leone, nella quarta serata Geppi Cucciari e Mahmood e infine nella quinta ed ultima con Carlo Conti saliranno sul palco Alessandro Cattelan, conduttore del Dopofestival, e Alessia Marcuzzi.
Cuore della manifestazione, restano, però, la musica e i cantanti in gara. Si sono svolte oggi le prove generali del lunedì, al Teatro Ariston, secondo l’ordine che sarà anche quello di uscita di domani. Queste le nostre impressioni a caldo.

GAIA – Chiamo io chiami tu. Sarà uno dei tormentoni di questo Festival. Lei è brava e sa stare sul palco. Salirà in classifica. Voto 7

FRANCESCO GABBANI – Viva La Vita. Gabbani è in gran forma, il testo un po’ banale, ma l’orchestra ne amplifica il valore complessivo. Voto 7

RKOMI – Il ritmo delle cose. Brano difficile da un punto di vista vocale. L’esecuzione non è stata impeccabile. Merita un secondo ascolto. Voto 6

NOEMI – Se t’innamori muori. La voce graffiante di Noemi è una garanzia di qualità. Il brano è potente e lascia una traccia positiva. Voto 7,5

IRAMA – Lentamente – E’ il solito Irama, la solita ballad strappalacrime meno riuscita delle precedenti. Deludente. Voto 5

COMA_COSE – Cuoricini. Il titolo della canzone si diffonde ben presto per tutto il teatro. Sulla scenografia, tra le note, in platea. Un’onda positiva travolgente che porterà la coppia in alto in classifica. Voto 7

SIMONE CRISTICCHI – Quando sarai piccola. Il brano è una spanna sopra a tutti gli altri. Occhi lucidi e applausi a scena aperta da parte dei giornalisti in platea. Voto 10

MARCELLA BELLA – Pelle Diamante. La Marcella che non ti aspetti o che non vorresti sentire. Una Bertè 2.0 con un brano accozzaglia di termini. Concetti solo accennati, arcaici e stereotipati. Vuole essere un inno al femminismo, ma è riuscito davvero male. Voto 4

ACHILLE LAURO – Incoscienti giovani. Un brano malinconico interpretato con classe e grande presenza scenica. Convincente. Voto 8

GIORGIA – La cura per me. Quando sprigiona la voce sul palco non ce n’è per nessuno. Il brano di Blanco non è memorabile ma Giorgia può cantare qualsiasi cosa. Voto 8,5

WILLIE PEYOTE – Grazie ma no grazie. Il motivetto, un po’ carioca, ti prende subito. A metà strada tra rap e cantautorato. Voto 6

ROSE VILLAIN – Fuorilegge. Il brano ricorda Click boom dello scorso anno con un ritornello travolgente che resta nelle orecchie. Voto 6

SHABLO feat. Gue’ JOSHUA e TORMENTO – La mia parola. Potrebbe essere un brano rivelazione perché riesce a catturare il pubblico fin da subito. Voto 6

OLLY – Balorda nostalgia – Una grande performance dal vivo, con un pezzo che ricorda un po’ Vasco, un po’ Fabrizio Moro. Potrebbe essere da podio. Voto 8.5

ELODIE – Dimenticarsi alle 7 – E’ un brano che trascina tra un testo struggente e il ritmo suadente con un’interpretazione impeccabile. Voto 7,5

MASSIMO RANIERI – Tra le mani un cuore – Il brano è di Tiziano Ferro e si sente. Ranieri mette in scena una grande interpretazione ma alla fine risulta tutto un po’ retrò. Voto 7

TONY EFFE – Damme ‘na mano – Operazione ripulitura per il tanto discusso rapper che però è riuscita male. Il brano è degno della migliore tradizione romanesca ma lui non lo può e non lo sa cantare tanto da risultare ridicolo. Voto 4,5

SERENA BRANCALE – Anema e core – C’è ritmo e vitalità, anche spettacolarità. Quasi uno show ben costruito. Brava. Voto 7,5

BRUNORI SAS – L’albero delle noci. Dario suona la chitarra e porta all’Ariston il cantautorato vero. La nascita che significa rinascita e che permette di raccontare anche la vita vissuta. Voto 9

MODA’ – Non ti dimentico. Sempre fedeli alla linea, niente di nuovo dai Modà. Piaceranno ai loro fans e pochi altri. Voto 5,5

CLARA – Febbre. Sulla scia della partecipazione dello scorso anno, Clara ripropone le sue sonorità, senza spingersi troppo oltre. Ripetitiva. Voto 6

FEDEZ – Battito. Interpretazione centrata sul testo che affronta il problema dei disturbi dell’umore. Canta anche bene e forse sorprende. Voto 7,5

LUCIO CORSI – Volevo essere un duro. La sua è una performance completa, canta, suona il piano e la chitarra. Il brano è interessante, lui uno fuori dal coro con un mondo tutto suo. Voto 8,5

BRESH – La tana del granchio. Non è un brano facile da acchiappare al primo ascolto. Lui però sta sul palco come un veterano. Voto 6,5

ROCCO HUNT – Mille vote ancora. Torna a Sanremo con un pezzo che coinvolge subito il pubblico, con un ritornello che resta nelle orecchie. Racconta il bisogno di radici e di casa e lo fa in modo convincente. Voto 8

SARAH TOSCANO – Amarcord. Nonostante la giovane età riesce a tenere bene il palco. La canzone sarà una hit. Voto 6,5

JOAN THIELE – Eco. Il brano è originale, l’interpretazione elegante. Va risentita per apprezzarne il testo. Voto 6.

FRANCESCA MICHIELIN – Fango in Paradiso. Brano dall’ossatura classica che è arricchito dall’interpretazione dell’artista. Tipicamente sanremese. Voto 7

THE KOLORSTu con chi fai l’amore. Versione 2.0 del brano dello scorso anno. Tormentone che andrà forte in radio. Voto 6,5

Da domani si fa sul serio, buon ascolto!

Gilda Luzzi

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