Al “Book on!” di Bertrange (L), la prima fiera del libro per bambini e ragazzi (0-12 anni), ospite Fuad Aziz, il celebre artista curdo, naturalizzato italiano, che con i suoi albi illustrati e le sue fiabe avvicina i bambini all’arte e alla poesia. Intervista

Nel quadro della prima edizione del festival letterario dedicato al mondo dell’infanzia  e preadolescenza (da 0 a 12 anni), organizzato all’Arca di Bertrange (17 Rue Atert, 8051 Bertrange) dal 22 al 24 settembre, il celebre pittore e scultore italiano d’origine curda, che da alcuni anni lavora anche come autore e illustratore di albi e libri per l’infanzia, terrà due laboratori dedicati ai bambini. Il primo appuntamento è sabato 23 settembre (ore 16) dedicato al laboratorio di kamishibai (Kami = carta; shibai = dramma, gioco, teatro è una caratteristica forma di narrazione per immagini, ndr); il secondo appuntamento è domenica 24 settembre (ore 14) con il laboratorio di storie. Il “Book on!” che ospiterà autori e illustratori provenienti da Lussemburgo, Lituania, Belgio, Portogallo, Ucraina è un evento plurilingue organizzato dalla Comunità lituana in Lussemburgo, in associazione con il programma di promozione della lettura “Children’s World” (LT) e in collaborazione con il Comune di Bertrange e la Libreria Italiana Lussemburgo (LIL).

Cosa rappresentano per te le favole nel mondo tecnologico in cui i bambini vivono oggi?

Nel mondo tecnologico le favole rappresentano per me la possibilità di creare momenti magici che portano il bambino oltre la realtà nel mondo della fantasia e delle domande. Questi elementi stimolano la mente del bambino all’ascolto e all’osservazione del mondo e di sé stesso traendone gli elementi necessari ad un percorso educativo e personale. Il mondo tecnologico, in qualche modo, facilita la possibilità di cercare e scoprire le favole del mondo, anche nella propria casa attraverso la televisione, internet ecc. In particolar modo attraverso gli albi illustrati che sono costituiti da immagini e parole, il bambino viene stimolato ulteriormente da questi elementi, dai colori, dai tratti pittorici, dalla poesia e dal significato delle parole. Per me gli albi illustrati rappresentano la prima galleria d’arte che il bambino incontra, arte e poesia che sono un loro diritto.

Che rapporto hai con la tua terra di nascita?

Che dire? La mia terra è lontana e questo crea un ostacolo al rapporto con essa. Io torno in Kurdistan ogni 3, 4 anni e questo tempo limita il rapporto di qualità soprattutto nei confronti dei bambini. Però attraverso i media ed il costante contatto con la mia famiglia ed il mio Paese, posso, in qualche modo, acquisire informazioni che mi permettono di essere elaborate e trasferite nelle mie storie. Nella mia arte non dimentico mai le mie origini.

Sei un artista, autore ed illustratore, quali sono i tuoi riferimenti nel mondo dell’arte?

Come artista ho cercato sempre di esprimermi in maniera personale secondo la mia cultura e la formazione da una parte, dall’altra ho assimilato quelle emozioni artistiche e poetiche che mi sono state trasmesse di alcuni grandi autori , artisti, architetti e così via. Certamente la ricerca personale non finisce mai anche perché siamo continuamente sottoposti a stimoli artistici magnifici di cui, ad esempio l’Italia dove vivo ormai da tanti anni è ricchissima. Però voglio ribadire che al di là di questi stimoli, la mia ricerca rimane sempre personale e non finisce mai.

Qual è il messaggio più importante che desideri trasmettere ai bambini con i tuoi libri?

 Io mi propongo, attraverso gli albi illustrati, le loro storie, i colori, la poesia, la fantasia, di avvicinare i bambini a questo mondo fantastico educativo e stimolante. Noi adulti abbiamo il dovere di creare occasioni di lettura, mostre, concerti, rappresentazioni teatrali,  consapevoli del fatto che tutto questo rappresenta un diritto dei bambini.

A cura di Paola Cairo. Si ringrazia la LIL

Informazioni: Facebook

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