Il risultato di un’approfondita conoscenza dell’opera di Stephen King abbinata alla passione per il cibo. Ecco cosa presenta Luca Fassina nel suo diciottesimo libro: un’ispirazione per il menù del prossimo Halloween
Quando si parla di letteratura, cinema e cibo vengono in mente film come La Grande abbuffata (1973), Il pranzo di Babette (1987), Chocolat (2000) o il più recente Amore, cucina e curry (2014). Sono pellicole che rispecchiano le peculiarità del cibo che accompagna e influenza la nostra vita. Se invece pensiamo ai film che registi come Brian de Palma, Stanley Kubrik e Kimberly Peirce hanno tratto dai libri di Stephen King, la cucina non è certo la prima cosa che ci viene in mente. Eppure è un elemento presente in gran parte della sua opera. Luca Fassina ce ne parla nel suo ultimo libro, frutto di un lungo lavoro di ricerca.
Diversi “attributi” per la cucina: come e perché questa suddivisione?
Ho costruito il tutto con un percorso, presentando il progetto e il mondo ed entrando poi nei particolari. La cucina è innanzitutto un luogo fisico in cui accadono delle cose rilevanti. La descrizione tipica della cucina come luogo fornita da King è una stanza che si affaccia sul Sol Levante, con una porta che dà sul retro della casa, che è importante in quanto è una sorta di scenografia, una parte dell’ambientazione che crea. Di conseguenza il cibo, di volta in volta, è un oggetto di scena o il protagonista del racconto. Per quanto riguarda la cucina, come ingredienti mi sono divertito a fare dei parallelismi con la cucina italiana come vissuta dagli americani. Non bisogna nemmeno dimenticare che King ha degli episodi di alcolismo nella sua vita, per cui l’uso dell’alcool nella narrazione dei suoi libri caratterizza molto i personaggi. Da non dimenticare l’aspetto della condivisione delle grandi cene di famiglia con riferimenti autobiografici. Il tutto si chiude con la cucina in casa King, con informazioni tratte dalle sue prefazioni/postfazioni e da interviste.
Quali elementi caratterizzano la cucina di Stephen King e cosa li rende affascinanti?
Non è la cucina di Stephen King, bensì un’analisi della cucina, delle ricette e del cibo all’interno dei libri di King. Agli inizi del nuovo millennio ho vissuto a Parigi e ho approfittato di quel periodo per collezionare i tascabili in edizione francese. Da lì nacque l’idea di mettere in relazione cucina-cibo-Stephen King.
Elisa Cutullé