Nell’incantevole atmosfera del Santuario de La Verna l’ultimo atto di un cammino esaltante
“Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile e all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile”. Questa frase di San Francesco d’Assisi è stampata sui diplomi che hanno ricevuto tutti i partecipanti alla staffetta dell’Inclusione Insuperabile 2022 e che racchiude lo spirito con il quale è stata organizzata, vissuta e portata a termine questa 700 km di solidarietà.
Partita il 14 agosto da Proceno, la marcia – nata da un progetto delle associazioni Lamu Libera Accademia del Movimento Utile e Rosa Running Team con la collaborazione di Se Vuoi Puoi e di Pedalabile – ha attraversato Lazio, Umbria e Toscana, sulle orme del poverello di Assisi, passandosi a ogni fine tappa un simbolico testimone di speranza, rinascita, di nuova indipendenza ma anche di condivisione delle proprie fragilità come punto di forza per superarle.
“Un cammino molto ricco da un punto di vista naturalistico e storico ma che anche spiritualmente ci ha arricchito molto, perché abbiamo trovato su questa strada molti momenti di riflessione. La nostra è stata una piccola comunità – afferma emozionata Mariella Faustinoni, anima del progetto – formata da tante persone diverse ma uguali nonostante le disabilità e le patologie che si sono ritrovate a camminare insieme verso una meta, quella de La Verna, che ci è sembrata il giusto punto di arrivo proprio per contattare ancora di più il vissuto di Francesco”.
Sotto la grande croce che si innalza verso il cielo e che pare allargare le sue braccia su tutta la vallata, l’emozione dell’arrivo ha sovrastato tutti i partecipanti in un unico grande bisogno di stringersi insieme. In quel preciso momento, quando le lacrime sgorgavano copiose esultando per gridare “ce l’abbiamo fatta!” ma che liberavano insieme quel timore sopito, e pur sempre presente, della paura di non riuscire ad arrivare, c’erano proprio tutti i partecipanti. Non solo la Cooperativa sociale Lavorare insieme e la Cooperativa San Martino che hanno affrontato l’ultima tratta della staffetta da Città di Castello a La Verna, non solo Se Vuoi Puoi di Maria Luisa Garatti che la marcia “l’ha fatta tutta” proprio come Mariella Faustinoni. C’erano tutti in quell’abbraccio emozionato, anche quelli che hanno iniziato il cammino in bici Pedalabile e Le Aole e quelli che hanno raccolto il testimone a Roma e sono arrivati fino ad Assisi Diversamente Odv e Progetto Filippide Cagliari e Sud Sardegna.
C’era in quei volti segnati dal sole e dalla fatica, in quegli sguardi pieni di gioia e commozione, in quelle mani che si cercavano e si stringevano, la consapevolezza di aver realizzato qualcosa di importante, che sa di una “conquista” che non può restare racchiusa solo dentro il racconto di questa esaltante esperienza. Ciò che questi ragazzi e ragazze hanno scritto durante il cammino, insieme ai loro accompagnatori, sono le pagine che vorremmo sfogliare tutti i giorni nelle nostre città: la possibilità “di fare” senza barriere, senza impedimenti, senza infinite difficoltà quotidiane, senza qualcuno che invece che stringerti la mano per aiutarti nella salita si gira dall’altra parte perché – come ci insegna Cristina – c’è chi ha la vista e preferisce non “vedere”…
Raccontare questo cammino dell’anima è stata per me un’esperienza di crescita umana prima che professionale. Sono capitata dentro questa famiglia quasi per caso, attratta da un progetto che già sulla carta mi sembrava “Insuperabile”. Grazie a Mariella Faustinoni che mi ha accolto nel progetto, ho condiviso con loro qualche tappa, un po’ di salite, un po’ di discese, parecchie sudate, ricche mangiate, chiacchiere, sorrisi, lacrime e riflessioni. Non conoscevo nessuno ma ho riconosciuto tutti e da ciascuno ho imparato qualcosa: la forza e la determinazione, il coraggio e la paura, la rabbia e la serenità, la condivisione e la solitudine. Ho imparato l’Amore, quello con la A maiuscola, e mi sono sentita “a casa” perché, si sa, la casa è dove si trova il cuore e dentro Insuperabile di cuori ne ho trovati davvero tanti!
Gilda Luzzi
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