Una mancanza di acqua mai registrata prima in Italia, ma anche in tanti Paesi europei. I governi si stanno attivando. E una soluzione potrebbe essere anche una pianta

Le temperature con valori sopra la media stagionale hanno causato una grave siccità, allarmando Italia, Spagna, Germania, Francia e Lussemburgo, mettendo a rischio le risorse idriche, in primis per l’agricoltura, e di conseguenza, le risorse alimentari della popolazione. Per trovare una soluzione al problema, il 22 giugno 2022 la Commissione europea ha accelerato la pratica per approvare la prima legislazione in assoluto che mira esplicitamente al ripristino dell’80% degli habitat naturali europei in cattive condizioni. Gli obiettivi della legislazione, che sono parte del Green Deal europeo (il cui fine è ottenere zero emissioni nette di gas serra nel Vecchio Continente, ndr) sono di: riportare “in salute” tutti gli ecosistemi, le foreste, i terreni agricoli e il mare, ridurre del 50% entro il 2030 l’uso di pesticidi chimici, avviare la transizione verso sistemi di produzione alimentare più sostenibili, al fine di salvare le risorse idriche europee. A tale proposito, la coltivazione della canapa è una delle vie più strategiche, adatte a garantire il futuro dell’agricoltura e della silvicoltura europea. La canapa, infatti, può essere utilizzata per “ripulire l’aria” ed evitare lo spreco di risorse idriche: la pianta assorbe da 9 a 15 tonnellate di CO2 e cresce senza necessità di grandi quantità di acqua. Inoltre, previene l’erosione del suolo e produce grandi quantità di polline, incrementando la biodiversità delle colture e riducendo la dipendenza dai pesticidi chimici. II 24 novembre 2021 il Parlamento europeo ha approvato l’aumento del livello di THC (tetraidrocannabinolo, ndr) dallo 0,2% allo 0,3% per le colture di canapa, parte delle misure delle nuove riforme della Politica Agricola Comune (PAC) che entreranno in vigore nel 2023. Si tratta di una svolta essenziale per la produzione di CBD (acronimo di cannabidiolo, molecola della cannabis, ndr) più performante.

Gli agricoltori che utilizzano varietà di canapa registrate nel catalogo dell’Ue (con un livello massimo di THC dello 0,3%) possono ricevere maggiori contributi e quindi coltivare più colture in diverse condizioni climatiche, con benefici notevoli per il nostro ambiente e per la nostra salute. In conclusione, secondo dati ufficiali, già negli ultimi anni la coltivazione della canapa a uso prevalentemente medico è aumentata del 75% in tutta Europa. A oggi la Francia è il maggior produttore europeo (oltre il 70% della produzione), seguita da Paesi Bassi (10%) e Austria (4%). Molti prodotti contenenti cannabidiolo (CBD) sono apparsi dal 2018 anche sul mercato lussemburghese. Qui l’utilizzo della canapa è consentito solo per uso medico e scientifico, essendo incluso nella lista dei narcotici (mentre in altri paesi dell’Europa la legge a riguardo è meno severa). Vista l’ampia richiesta da parte della popolazione e i benefici che comporta la canapa, il governo sta lavorando per rendere meno rigida la regolamentazione in proposito entro il 2023 al fine di evitare la diffusione di prodotti di origine non controllata.

Veronica Rossetti

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