Più che “Tondo Doni” di michelangiolesca memoria, qui il ” tondo” si fa dono. Infatti, così è stato nella mostra ” Cento Artiste solidali con le donne afghane” che si è conclusa l’ 8 marzo a Milano presso lo Spazio d’ Arte Scoglio di Quarto
Cento donne – artiste, giornaliste, fotografe, poetesse – che hanno reso omaggio al coraggio delle donne afghane esprimendo la loro vicinanza su un tondo cartaceo del diametro di 30/34cm. Ognuna di loro ha rappresentato la loro tragedia di ” donne non donne”, ossia di donne che non hanno più alcuna libertà di agire, di muoversi, di vivere.
Gli occhi, lo sguardo, sono stati spesso raffigurati come un ” guardare oltre”, un ” guardare di nascosto”, cercando di vedere e di carpire una realtà che a loro non è concessa perché ne vengono relegate ai margini. Così c’è chi, come ha fatto Lucrezia Ruggieri – l’artista che ho conosciuto – ha rappresentato la mancanza di libertà delle donne afghane attraverso uno specchio con le grate, da dove esse vedono la vita come da dietro il burqa ossia, una vita parziale e non piena. Oppure, gli occhi vengono rappresentati anche da altre artiste, come chi ha, semplicemente, messo sul tondo bianco due ciglia, per fare vedere occhi chiusi su un mondo che non le vuole; o come chi ha raffigurato un insieme di occhi bistrati con la scritta ” l’ unione fa la forza”, che ha la delicatezza di un ricamo o, ancora, un occhio rosso, aperto, che fa intravedere all’interno un volto di donna, come se si nascondesse e, da ultimo, il tondo con la famosa foto della ragazza afghana ritratta da Steve Mc Curry con gli occhi coperti dalla scritta ” bisogna cambiare tutto per non cambiare niente”.
Molto significative sono anche altre rappresentazioni, come quella delle donne bianche stilizzate che sembrano fluttuare nel cielo azzurro, come a ricercare la libertà perduta, oppure le frasi o le poesie scritte all’interno dei tondi, denunce in un grembo materno che protegge la fragilità e la sensibilità di queste donne. Una mostra molto coinvolgente che ha cercato di mettere in luce i sentimenti, le emozioni, le ragioni e le lotte delle donne afghane: un coraggio da ammirare da cui prenderne esempio.
Anna Violante