Circa 1000 pagine per raccontare un capitolo fondamentale della storia del Granducato. Utile per avvicinarsi ai trascorsi di questo Paese, anche se vi manca una parte importante…
Il Musée National de la Résistanceet des Droits Humains di Esch/Alzette ha appena ultimato un percorso di ristrutturazione integrale che ha coinvolto i locali, gli spazi espositivi e il concetto ormai superati. Per darsi una linea guida in questo ri-orientamento il comitato direttivo del museo ha chiesto a un gruppo di storici di trattare ciascuno di loro un argomento specifico riguardo agli aspetti più svariati che collegano il Lussemburgo al 3° Reich. Il presente libro costituisce il frutto di questa ampia riflessione collettiva. L’intento di partenza, realizzare cioè uno stato attuale delle conoscenze sul tema, è scritto già nel sottotitolo ed è corroborato dalle varie introduzioni. I sintetici contributi in francese e in tedesco, a volte originali e altri già pubblicati in forma simile, sono stati elaborati da autori e ricercatori conosciuti e non. Come ci si poteva attendere, il livello dei pezzi è fluttuante e un lettore alla ricerca di rivelazioni straordinarie resterà deluso. Non sarà tuttavia deluso chiunque voglia affacciarsi alla complessa situazione geografica e alla realtà interna del Lussemburgo del periodo contemplato.
Questo tomo, che sfiora le mille pagine, è davvero completo, per quanto l’editore stesso lo consideri soprattutto come un’ottima base da arricchire nel futuro. Quest’opera spreca purtroppo una grande occasione. Non rompe cioè con la storiografia ufficiale lussemburghese del Dopoguerra, la quale da una parte inizia timidamente a picconare il mito fondatore di un popolo unito contro l’invasore nazista, ma insiste nell’ignorare la partecipazione degli emigrati alla Resistenza lussemburghese.
Musée national de la Résistance – et des Droits Humains (mnr.lu)
(continua su PassaParola Mag di marzo 2022 in edicola)
Remo Ceccarelli