Il presidente del Parlamento europeo si è spento questa notte nel reparto oncologico -CRO- dell’ospedale di Aviano (Pordenone) in cui era ricoverato dal 23 dicembre scorso. Aveva 65 anni
Era succeduto nel 2019 ad Antonio Tajani (PPE). Giornalista di professione aveva iniziato la sua carriera nella carta stampata, entrando giovanissimo nella redazione romana del quotidiano “Il Giorno” fondato da Italo Pietra. Successivamente era passato al giornalismo televisivo, diventando vice-direttore di Rai-Uno. Eletto eurodeputato nelle file del PD aveva aderito nel 2009 al gruppo socialdemocratico del Parlamento europeo.
Fiorentino, vicino in gioventù al sindaco Giorgio La Pira interpretava una sinistra vicina al mondo cattolico nella difesa dei valori sociali. Come presidente del PE, il suo impegno si era espresso nel sostegno garbato ma sempre risoluto di una visione improntata alla solidarietà europea intorno a dei valori comuni in tema di diritti umani, di ecologia, di rispetto delle componenti più deboli, di percezione umanistica dei fenomeni migratori.
La sua presidenza aveva sostenuto in particolare sia il Next Generation UE che la realizzazione dell’Agenda 2030 in campo ambientale.
Con assoluta coerenza, per solidarietà, in piena pandemia aveva voluto che i locali deserti del Parlamento a Strasburgo e a Bruxelles rimanessero aperti per ospitare dei centri di ristoro e di depistaggio della pandemia.
Salutato come “combattente per l’Europa, uomo di visione e di principi” e anche come “grande europeo e difensore della democrazia e dei valori comuni dell’Unione” ha ricevuto fra i tanti omaggi quelli del presidente Mattarella, di Mario Draghi, di Giovanni Gentiloni. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio europeo Charles Michel hanno salutato l’uomo di fede profonda e dai forti convincimenti, ma hanno ricordato innanzi tutto le sue qualità, il suo calore umano, la sua generosità.
Nella sua ampiezza e nei suoi accenti il compianto per la scomparsa di David Sassoli ricorda l’emozione delle istituzioni europee per la scomparsa nel 1986 di Altiero Spinelli il cui pensiero aveva fortemente influenzato la visione europea del defunto Presidente. Entrambi lasciano in Europa, sia pure in epoche fra di loro lontane, un’eredità importante che adesso tocca ad altri italiani perpetuare, mantenendone l’altezza di pensiero.
Carlo Degli Abbati