E’ stata la serata della confusione e degli errori tecnici. Ma è anche il 4 marzo e la serata, per fortuna, si apre con lo struggente omaggio dei Negramaro a Lucio Dalla con una sublime interpretazione di 4 marzo 1943, nella versione originale, non censurata, del celebre verso “E anche adesso che bestemmio e bevo vino, per ladri e puttane sono Gesù Bambino“.
Si capisce subito che c’è un po’ di caos, Amadeus sbaglia l’ingresso in palco e se ne scusa con Giuliano Sangiorgi che- stupito nel vederlo – dice “mi hanno detto che devo rimanere qui” e Ama “sono sempre l’ultimo a sapere le cose” mentre Fiorello rincara la dose “perdonatelo perché non sa quello che fa“.
Pronti via con la gara, Noemi e Neffa cantano Prima di andare via, ma per un problema a un computer la voce di lui arriva in ritardo, lei è brava a recuperare ma l’esibizione ne esce fortemente compromessa. Un problema tecnico si ripeterà di lì a poco con l’esibizione di Fasma e Nesli ma in questo caso Amadeus dopo circa un minuto ferma tutto e fa ricominciare gli artisti.
Non tutti le esibizioni brillano, ma quando apri una kermesse con la voce di Giuliano Sangiorgi e i Negramaro poi è tanto tanto difficile trovare qualcosa di buono altrove. Alcune interpretazioni interessanti vanno in onda a un’ora tardissima. Ecco un altro punto negativo di questo Festival pseudosanremese: la lunghezza delle serate, ieri sera finita ben oltre le due di notte.
I voti dell’orchestra premiano Ermal Meta, Orietta Berti e gli Extraliscio determinando una bella rivoluzione nella classifica generale che, per i primi dieci, è questa: Ermal Meta, Annalisa,Willie Peyote, Arisa, Irama, Lo Stato Sociale, Malika Ayane, Extraliscio, Orietta Berti, Maneskin.
Tra le cose da ricordare il potente monologo di Antonella Ferrari: “Io non sono la sclerosi multipla, io sono Antonella Ferrari, un’attrice. Questo palco è ossigeno puro” insieme al dolore dei teatri chiusi che arriva con la performance dello Stato Sociale che ha scelto di interpretare “Non è per sempre” degli Afterhours, passata in video molto oltre l’una di notte quando avrebbe dovuto raggiungere il maggior pubblico possibile e quindi avere una collocazione più appropriata. Sul palco Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino elencano i nomi di alcune sale di tutta Italia chiuse per sempre o in attesa di riaprire. La band ha fatto l’elenco dei locali, dei cinema e dei teatri che sono stati chiusi nell’ultimo anno a causa del Covid, dei concerti saltati, delle persone del mondo dello spettacolo rimaste senza lavoro. E chiude: “Ma non sarà per sempre”. Standing ovation dell’orchestra: è la prima e va segnalata.
Il peggio del peggio è l’incontro tra Sinisa Mihajlovic e Slatan Ibraimovic che alla domanda di Amadeus “Come vi siete conosciuti e come siete diventati amici?” hanno risposto “ci siamo presi a testate”. Tra risatine del direttore artistico e due amiconi sportivi, si è così fatto l’elogio della “testata” come strumento di coesione per l’inizio e consolidamento di un’amicizia che ci sentiamo di dover condannare. Non solo sul palco dell’Ariston ma nella vita.
Gilda Luzzi