In queste ore drammatiche l’Italia è alle prese con una delle epidemie più gravi della sua storia, e noi italiani in Lussemburgo abbiamo seguito a ruota, sorpresi soprattutto dal fatto che il virus ci abbia trovati sulla cartina. In questi momenti è fondamentale avere un rigoroso senso civico, ma anche conservare buonumore e speranza. Proprio questo è il messaggio di questo numero della rubrica, speranza, basata su una verità inconfutabile: in Lussemburgo viviamo quotidianamente in quarantena, quindi sostanzialmente per noi non cambierà nulla.

Se avete dubbi, esaminiamo i classici provvedimenti di questo tipo di emergenza, e vi dimostrerò che qui sono già in vigore:

–         Chiusura dei bar: il Paese che ci ospita si sa, è avanti, e per evitare le chiusure ha evitato proprio le aperture. I bar in pratica non esistono, e per evitare che proliferassero nelle piazze dei paesi, qui non hanno costruito nemmeno le piazze. Geniale.

–         Evitare manifestazioni e luoghi affollati: anche qui il Lussemburgo ha adottato misure preventive. Per non farci soffrire in momenti come questi, gli eventi hanno sempre scarseggiato. In più, la popolazione è estremamente collaborativa. Per evitare assembramenti, che di solito caratterizzano le sere e i weekend, i frontalieri tornano a casa propria, col risultato che l’unico luogo affollato è l’autostrada in direzione di Metz, dove si rischia più l’avvelenamento da monossido che il contagio da Covid-19.

–         Effettuare il maggior numero di tamponi: considerando che qui ci sono più automobili che abitanti e il livello medio dei guidatori, tamponare nel Granducato è sempre stato facile. Dato il valore delle auto coinvolte, proprio qui si è sviluppata la credenza che i tamponi siano molto costosi.

Insomma, anche stavolta il Lussemburgo si conferma all’avanguardia, sia grazie al suo concetto di quarantena permanente, che grazie ad un’altra arma che spaventerebbe anche il più ostico dei nemici, virus compresi: la noia.

Steve M. Scarz

Presto online gli articoli pubblicati lo scorso anno su PP Mag. Per leggere i numeri attuali vi consigliamo di abbonarvi al cartaceo: http://www.passaparola.info/abbonamento-2020/

Potrebbe interessarti anche questo

Un salario minimo che non basta più

La Chambre des Salariés (CSL) ha organizzato lo scorso 12 giugno una conferenza sulla direttiva europea in  merito ai salari minimi e al suo ruolo nel rafforzamento della politica di contrattazione collettiva La Chambre des Salariés ha pubblicato un articolo…

1500 funzionari europei, a Bruxelles, creano EU STAFF FOR PEACE e dichiarano che “la UE sta violando i propri valori”

A Bruxelles c’è un pezzo di società civile che si mobilita per GAZA. Sono i funzionari delle istituzioni europee raggruppati sotto la sigla di EU STAFF FOR PEACE Nella storia delle istituzioni abbiamo visto raramente i funzionari europei dimostrare la…

UE. Parole armate e verità come vittima

L’impegno bellico americano ed europeo contro la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina del febbraio 2022 si è trasformato rapidamente in una guerra ibrida basata anche sulla disinformazione in cui i media mainstream, soprattutto europei, hanno contribuito ad una propaganda di guerra…

Mariza: amore alla portoghese

Il concerto di Mariza al Dresdner Musikfestspiele (uno dei festival di musica classica più grandi e moderni d’Europa  che si tiene ogni anno, dal 1978, tra la metà di maggio e l’inizio di giugno, ndr) è stato un evento che…