Xavier Bettel

Il Governo si è riunito di nuovo alle 15 per fare un punto sulla crisi del Covid-19 nel Granducato e annunciamo nuove misure più severe di quelle attuate finora per cercare di circoscrivere la diffusione del virus.

I casi sono in aumento. Ad ora siamo a 51 persone infettate (al momento del discorso, ndr) . I numeri esatti verranno comunicati stasera appena li avremo e quindi da adesso in poi chiudono gli esercizi del settore  horeca e le cucine dei ristoranti. Si chiede alle persone di salute cagionevole (con problemi di diabete, di cancro e cardiovascolari) e oltre i 65 anni di non uscire più di casa e cercare volontari e muoversi solo in caso di bisogno assoluto e a tutte le altre persone di uscire di casa solo per le necessità più urgenti e assolute. C’è un grande bisogno di solidarietà e siamo grati a tutti coloro che potranno offrire la loro assistenza in forma volontaria, della quale abbiamo grande bisogno per l’assistenza alle persone più vulnerabili.

Gli spostamenti dovranno essere limitati per lavoro, visite mediche e in caso di urgenza, per ragioni assolutamente necessarie (anche in banca e dal notaio). Oppure per comprare materiale medico per le persone anziane. I luoghi che dispensano cibo rimarranno aperti e autorizzati. Anche la vita all’aria aperta è possibile, ma solo con una distanza di un minimo di 2 metri tra persone.  Si può andare a camminare nel bosco senza problemi, soprattutto per i bambini: l’importante è che le regole generali siano rispettate e che si possa evitare il contatto con le altre persone. Gli spostamenti urgenti verso notai o banche si possono fare; anche altri spostamenti assolutamente necessari.

Da stasera  alla mezzanotte verranno chiusi tutti i ristoranti e i bar, i cinema, le biblioteche: tutto sarà chiuso fino a nuovo ordine. Tutte le attività culturali e sportive sono sospese. Anche stadi e palestre saranno chiusi. Abbiamo deciso che tutti i negozi e tutte le società aperti al pubblico devono essere chiusi.

Non sono coinvolti tutti i negozi di alimentari, i macellai e quelli che dispensano cibo. Non bisogna cedere al panico. I negozi di alimentari rimarranno aperti, così come le farmacie, gli ottici, i negozi del settore della comunicazione, tutti i negozi che vendono articoli per l’igiene, i benzinai, le edicole, i servizi funerari. Bisogna sottolineare  che, del settore Horeca, tutto quello che è consegna a domicilio, ordinazioni e takeaway può rimanere aperto e anche i drive. Gli hotel rimarranno aperti, ma i ristoranti degli hotel dovranno chiudere. Quindi, per esempio, la colazione si potrà fare solo in camera. Le cucine del settore Horeca possono funzionare, ma i ristoranti dove verranno accolte le persone saranno chiusi. Si potrà preparare cibo da asporto, ma non servire cibo all’interno del risorante.

Quindi tutto quanto sarà limitato all’essenziale, ci sarà una riduzione delle attività e dei contatti sociali.

I servizi di trasporto pubblico sono assicurati.

I viaggi dovranno essere concentrati sulle attività essenziali. E si dovrà lavorare al massimo con il telelavoro. I servizi pubblici continueranno a lavorare. Voglio sottolineare che, per quanto riguarda la filiera della distribuzione di merci, non ci sono problemi. Abbiamo ancora una volta parlato con tutti i grossisti e siamo sicuri che i negozi avranno tutto quello che  servirà per fornire ai cittadini cibo e approvvigionamento di base.

Un altro messaggio importante è che lo Stato funziona e continuerà a funzionare. Nella funzione pubblica, nei prossimi giorni prenderemo delle misure supplementari per ridurre alcuni servizi. Si fa massimo ricorso al telelavoro per servizi e sportelli. Tutto sarà ridotto, ma funzionerà comunque. Tutti i funzionari che non svolgeranno delle attività essenziali potranno essere reindirizzati ad altre attività.

Le tasse non dovranno essere pagate immediatamente, ma possono essere procrastinate al 15 maggio.

Per quanto riguarda le frontiere, questo è un argomento che ricorre spesso. Ho parlato con i governi francese, tedesco e belga. Il nostro ministro degli Affari Esteri ha parlato con i suoi omologhi. Dalla parte francese e belga non c’è in previsione di chiudere le frontiere del tutto, ma si faranno piùcontrolli. Da parte tedesca stiamo valutando di chiudere le frontiere. Abbiamo comunque parlato con Berlino per accordarci sui lavoratori frontalieri che vengono dalla Germania che non saranno coinvolti da questo sistema. Abbiamo già spiegato che il nostro sistema sanitario collasserebbe se dovessimo chiudere tutte le frontiere; quindi, è importante avere la garanzia che esso possa continuare a funzionare.

Sono cosciente che è un momento speciale per noi tutti e so anche che lo è per tutta la società. Le misure che stiamo prendendo attualmente sono serie, a lungo termine, ma sono necessarie e giuste. È il momento della solidarietà nel nostro Paese, un momento in cui le persone devono aiutarsi e proteggersi vicendevolmente.

Paulette Lenert

Stiamo lavorando al fine di combattere al meglio questo virus e le prossime ore saranno dedicate all’organizzazione del lavoro di assistenza medica.

Vi invitiamo alla disciplina e alla solidarietà. Cercheremo di creare una rete fra Centro, Nord e Sud al fine di ottimizzare le infrastrutture, velocizzare il lavoro e incentivare il personale. Abbiamo fatto appello ai medici per collaborare e stiamo già ricevendo un ottimo feedback. Organizzeremo una sinergia con laboratori privati per ottimizzare le analisi. Cercheremo di usare i tamponi in maniera mirata e efficace davvero per chi presenta i sintomi o per persone particolarmente vulnerabili. Adesso ci riuniamo di nuovo con la nostra “cellula di crisi” per organizzarci. Lavoreremo tutta la sera per darvi il feedback domani e vi chiedo scusa se potremo dirvelo solo domani, ma ci è necessario del tempo per lavorare e organizzarci al meglio.

(traduzione a cura di Remo Ceccarelli)

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