Photo: Vincent Berenger
Photo: Vincent Berenger

La ballata di Johnny e Gill di Fausto Paravidino andato in scena dal 28 febbraio al 2 marzo al Théâtre des Capucins a Luxembourg-Ville racconta  il viaggio periglioso di Johnny, il sognatore accompagnato dalla moglie Gill e Lucky, l’amico di sempre, alla volta di New York  per cercare fortuna. Fausto Paradivino con i suoi attori  tiene la scena per quasi tre ore per farci rivivere il mito  della torre di Babele e la figura di Abramo, il primo patriarca di tutte le religioni monoteiste.

Come Abramo, Johnny accetta l’invito di un Dio che gli promette fortuna se accetta di  migrare… Johnny parte con Jill ed affronta il deserto, la prigione, i tradimenti, le violenze ed umiliazioni di ogni sorta, sempre alla ricerca della terra promessa. La sua traiettoria di vita ricorda l’esperienze dei tanti migranti di oggi, anche se nelle vita vera, manca spesso il lieto fine.

Venerdì scorso, abbiamo assistito ad uno spettacolo denso,  impegnato ma anche divertente, a momenti addirittura comico; il regista sperimenta nuove forme di espressioni teatrali con il ricorso, riuscito, alla musica, alla danza e pantomima; sul palco si recita  con e senza maschere, in italiano, francese, inglese ed anche un po’ di spagnolo  come in una moderna torre di Babele per cercare di oltrepassare le barriere linguistiche.

L’esperimento sembra essere riuscito, il pubblico applaude la  performance degli attori che hanno saputo portare con brio  un testo, per momenti, senza fine.

Ornella Piccirillo

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