The day after Sanremo si dipana attraverso questa domanda ricorrente.
Un barista, un portiere, una signora al supermercato, una guardia dell’Ariston e anche – e questa è una notizia – un quindicenne in cerca di autografi.
Nel tentativo neanche troppo complicato di esaudire, dunque, la “domanda del giorno” presentiamo Alessandro Mahmood, origini per metà sarde (madre) e per metà egiziane (padre), famiglia bene alle spalle. Lo scorso dicembre ha partecipato a Sanremo Giovani ed è risultato essere uno dei due vincitori del concorso, conquistando insieme ad Einar uno dei due posti disponibili per partecipare al Festival di Sanremo 2019 tra i Campioni.
La sua vittoria inaspettata, che ha stravolto il risultato del televoto, ha permesso in qualche modo di chiudere il cerchio del progetto artistico di Claudio Baglioni: eliminare la gara dei giovani, spostandola in una kermesse esterna e precedente Festival, poteva essere un rischio oltreché un mortifero fallimento. La vittoria di Mahmood, proveniente proprio da quel percorso di Sanremo giovani, rivaluta in maniera strepitosa quella scelta audace.
“Una sintesi clamorosa” – ha detto Baglioni.
Per noi è soltanto una “quasi” favola moderna da rinchiudere negli annali della manifestazione. E basta.
Da un punto di vista strettamente musicale, la canzone Soldi ha un testo non di grande livello e l’unica cosa originale può essere il battito di mani a tempo che interrompe musica e musicisti.
Non ci si può, inoltre, esimere, dal sollevare qualche perplessità per le incongruenze del risultato, o forse sul meccanismo di voto, così da dare una sorta “dignità” all’esagerato sfogo di Ultimo che in sala stampa si è scagliato animatamente contro i giornalisti.
Va detto che il divario tra il vincitore e il secondo, per il televoto, appariva davvero incolmabile a favore di Ultimo: 46.5% per lui, solo 14.1 % per Mahmood che era dietro anche a Il Volo che aveva raccolto oltre il 39,4% .
A guardare i numeri che, di solito non sbagliano mai, si capisce che Mahmood è il vincitore proclamato dai giornalisti della Sala Stampa e dalla Giuria d’onore che insieme “pesavano” per il restante 50%.
Chi è Mahmood?, dunque, è una domanda più che lecita da parte di chi aveva espresso un voto “altro”.
Tuttavia, stamattina in Sala Stampa si percepiva una diffusa insoddisfazione per come è andato il risultato: non va bene il vincitore, non va bene Bertè fuori dal podio, non va bene che altri interpreti migliori per testo e sonorità siano nelle retrovie. Misteri sanremesi, misteri italiani…
Difficile, inoltre, leggere in questa vittoria la rivoluzione multietnica che tanti hanno sbandierato: Alessandro Mahmood è italiano, milanese, benestante. Ha alle spalle un percorso didattico nelle scuole più costose della Milano da bere.
Il Baglioni bis è stato – è vero! – un Festival ricco di offerta musicale diversificata, tendenze diverse, etichette indipendenti e protagonisti innovativi.
Per questo, solo per questo, è stato il Festival dell’armonia e non certo per la vittoria del brano Soldi.
Chi è Mahmood? Il vincitore di Sanremo, nonostante tutto!
Gilda Luzzi