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“Le canzoni sono finestre aperte sulla vita, basta aprirle e guardare con occhi attenti per captare, anche nell’esercizio con il quotidiano, quelle cose che spesso ci sfuggono”. Queste le parole che il cantautore siciliano Pippo Pollina rilasciò al nostro collaboratore Paolo Travelli, nel lontano 2010 (PassaParola, maggio 2010).

Tanta strada percorsa in questi sette anni dall’ex leader degli Agricantus (il più importante gruppo etno folk europeo degli Anni’90, ndr) che sarà, per la prima volta in Lussemburgo, in concerto il 6 ottobre al centre culturel régional Opderschmelz di Dudelange. Nel 1985 il giovane Pollina lasciato l’Italia e parte  senza una meta precisa, attraversando molti  paesi Europei: dall’Ungheria e la ex DDR all’Inghilterra e la Francia, dall’Austria all’Olanda passando per la Germania e la Svizzera fino alla Scandinavia. Suona in strada, nei metrò, nei ristoranti. La sua carriera ufficiale comincia dopo essere stato notato da Linard Bardill, celebre cantautore svizzero tedesco, durante una delle sue esibizioni di strada a Lucerna.

Da allora Pippo sforna un cd dietro l’altro, si esibisce in importanti festival e dà inizio ad una serie di collaborazioni fondamentali per la sua formazione (solo per citarne alcune: Battiato e gli Inti-Illimani). Poi è tutto un crescendo di note che portano il cantautore siciliano a meritare targhe, premi (tra i molti anche il premio MUSICA E CULTURA a Cinisi, dedicato a PEPPINO IMPASTATO, al quale aveva dedicato anni prima la sua toccante canzone CENTO PASSI) e si susseguono i riconoscimenti soprattutto all’estero (Zurigo è la sua città d’adozione). La biografia di Pollina è lunga quanto i suoi tour. Pippo è un grande musicista che riesce a coniugare perfettamente temi sociali e grande cantautorato. Da non perdere!

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Paola Cairo

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