Incubo da sempre di intere generazioni, sono però uno strumento importante per mantenere in costante allenamento le capacità cognitive e intellettuali dei ragazzini. Ce lo spiega il maestro Dario Izzo, dandoci anche preziosi consigli.

 

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Non ci sono ferie estive senza i fatidici “compiti per le vacanze”. Tenere allenato il cervello con esercizi o letture durante i prolungati soggiorni in spiaggia può rivelarsi un incubo per i figli e i genitori. Vi diamo qualche consiglio per svolgerli con i vostri ragazzi nel modo più sereno possibile e, rendendoli persino più simpatici e formativi.

I mesi estivi sono mesi di libertà che consentono di coltivare passioni o di scoprirne di nuove, senza limiti di tempo. Per evitare di far leggere loro solo i messaggi di Whatsapp, si possono scoprire letture capaci di entrare più nelle corde dei giovani, andando oltre alla lista obbligatoria di quelle consigliate dai professori. Una cosa che può disincentivare la lettura è il fatto di scontrarsi con libri che non incontrano i loro gusti e pensare che non ci siano alternative.  Aiutateli a capire i generi che più gli piacciono, fate loro comprendere che esistono moltissimi stili e tipi di libri e che non è importante cosa si legga, ma leggere. Per fare ciò, potreste confrontarvi con i vostri bambini e cercare di capire quali siano le storie che più li appassionano, in modo da indirizzarli verso la lettura a loro più congeniale.  Per poterli convincere ulteriormente, accompagnateli in libreria o in biblioteca oppure proponete di organizzare delle letture di gruppo con amici e persone delle loro età.

Per poter invece migliorare le lingue straniere o apprendere nuove discipline, puntate a delle lezioni online. Ottimo è il sito Open Culture (http://www.openculture.com/) che offre più di 1200 corsi totalmente gratuiti: dall’archeologia alle neuroscienze. Magari sotto l’ombrellone ci si può fare un’idea di cosa studiare da grandi e anche di cosa non studiare… Sfruttate le competenze dei “nativi digitali” per utilizzare gli smartphone in maniera diversa. Potreste, ad esempio,  suggerire loro di studiare online gli itinerari dei Paesi che andrete a visitare durante le vacanze, chiedendo loro aiuto per cercare i musei, i ristoranti e i luoghi che più vorrebbero vedere e che più stimolano la loro curiosità.

Una nota psicologa infantile londinese, Lyn Fry, afferma: “Il vostro ruolo di genitore è quello di preparare i bambini a prendere il loro posto nella società. Essere un adulto significa occuparsi e riempire il tempo libero in un modo che questo tempo lo renderà felice”. Se i genitori trascorrono tutto il tempo a riempire il tempo libero del loro bambino, il bambino non avrà mai imparato a farlo per se stesso”.

Quindi, vacanza sì, con libertà di scelta delle attività da fare e, perché no, anche un po’ di noia, che non ha fatto mai male a nessuno. In alcuni soggetti è la noia a stimolare la creatività.

 

 

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IL PARERE DI UN MAESTRO DI SCUOLA PRIMARIA

Dario Izzo insegna da 14 anni nella scuola primaria, in diversi Istituti Comprensivi di Reggio Emilia e province.

Cosa ne pensa dell’utilità pedagogica dei compiti ?

Premetto che intorno all’utilità pedagogica dei compiti, da anni, è in atto un dibattito, con pareri piuttosto contrastanti tra fautori dei compiti a casa o per i periodi delle vacanze e detrattori che, al contrario, li ritengono non didatticamente utili. Personalmente io sono a favore dei compiti a casa come momento di rielaborazione e di riflessione più tranquilla sugli apprendimenti fatti a scuola. Si tenga anche presente, poi, che il nostro non è un sistema scolastico uniforme. Se, pertanto, non si abituano i bambini allo studio pomeridiano e alla rielaborazione dei contenuti, fin dalla primaria, quando passano alla scuola secondaria di primo grado, si ritrovano con una mole di lavoro pomeridiano e quotidiano che fanno fatica a sostenere.

Cosa ne pensa dei compiti per le vacanze?

La loro utilità è duplice: in primis i libri delle vacanze per la scuola primaria (compresi quelli che preparano o fanno ripassare contenuti, in classe quinta, in previsione del passaggio alle medie) sono strutturati in maniera molto valida: accattivanti nei colori e nelle proposte didattiche e con percorsi che nei due/tre mesi estivi ripercorrono i programmi e tutte le argomentazioni affrontate durante l’anno scolastico. In questo modo i bambini hanno l’opportunità di consolidare gli apprendimenti in maniera più rilassata, divertente e coinvolgente (per la presenza di giochi); secondo aspetto importante è dato dal fatto che l’organizzazione scolastica italiana non prevede periodi brevi e frequenti di vacanza. Al contrario, le scuole italiane chiudono le attività didattiche al inizio giugno (generalmente) e riaprono i battenti tra il  10 e il 15 settembre. Parliamo, quindi, di un periodo di pausa di circa tre mesi. Cosa DEVASTANTE per i bambini che, al rientro a scuola ad inizio anno, sono più che “arrugginiti”.

I compiti per le vacanze restano l’unico gancio tra l’esperienza scolastica e la mente dei bambini presa da svago e giochi e mare.

Cosa suggerisce ai genitori?

L’errore da evitare assolutamente è di comprare subito il libro delle vacanze o eventualmente lasciarlo nelle mani dei bambini i primi giorni successivi alla fine della scuola. Questo perché i bambini, essendo ancora allenati, tenderebbero a fare tutto presto, magari anche bene, ma superficialmente, per togliersi l’impegno. Ma poi? Per il resto delle vacanze? Sarebbe utile, quindi, lasciare i bambini tranquilli. Il restante periodo del mese di giugno, successivo alla chiusura della scuola, dovrebbe essere lasciato libero da impegni di studio. Lasciateli correre, distrarsi, giocare, partecipare a campi estivi e tanto altro. A partire da Luglio, poi, è bene proporre ai bambini un’ attività sola al giorno (presa dal libro).

Non importa che sia di lingua, matematica, storia o geografia. Importante è che sia una sola al giorno, preoccupandovi di variare. In questo modo il ripasso terrà viva l’attenzione del bambino per tutte le argomentazioni. Ovviamente escludete il sabato e la domenica, le giornate speciali come il ferragosto o un compleanno o una festa sulla spiaggia ecc. In questo modo i bambini avranno qualcosina di studio da fare per tutto il periodo delle vacanze. Non trascurate la lettura: comprate ai bambini dei libri, anche più leggeri (penso a Geronimo Stilton o a semplici fumetti). Importante è che i bambini non perdano l’allenamento alla lettura; magari fatevi leggere qualcosa, di tanto in tanto, ad alta voce. Infine, gli ultimi giorni prima della ripresa della scuola, ripassate i verbi nelle varie coniugazioni e declinazioni verbali, ripassate le tabelline e le tecniche operative.

 Amelia Conte

(Articolo pubblicato su PassaParola Magazine, luglio/agosto 2017)

 

 

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