In occasione dell’evento organizzato dal Circolo “Eugenio Curiel” e Anpi Lussemburgo intervistiamo Daniele Biacchessi, giornalista di Radio24 che presenterà l’ “Orazione civile per la Resistenza” in versione solista, con un brano tratto da “Giovanni e Nori, una storia di amore e Resistenza” (Laterza). Appuntamento il prossimo 27 febbraio, ore 19 al Circolo.
Quanto pensi sia stata importante la figura di Eugenio Curiel nel quadro della Resistenza?
Curiel è una figura di primissimo piano nella cultura italiana del Novecento. La sua opera ha condizionato poi numerosi intellettuali progressisti e il pensiero comunista. La sua permanenza a Ventotene è stata poi formativa per una generazione di antifascisti che giungevano in quella piccola isola del Mediterraneo dai più reconditi angoli del nostro Paese. La sua fine drammatica, a tradimento, realizzata a freddo, ha destato poi una immensa commozione a Milano e in tutta Italia. Io da piazza Conciliazione ci passo spesso e il ricordo di quella giornata terribile resta sempre vivo a futura memoria.
Sei giornalista della radio di Confindustria ma ti occupi da sempre di temi sociali e storici in un’ottica sicuramente “non conservatrice”: hai mai avuto qualche attrito con la tua testata di riferimento?
Radio 24 mi ha lasciato piena libertà di espressione in oltre 15 anni di lavoro. Oggi sono uno dei caporedattori della redazione news, certamente uno che ha preso parte alla start up. E ciò fa capire quanto siano spesso obsolete certe definizioni. Devo anche dire che in tanti anni di carriera giornalistica ho sempre lavorato nella massima autonomia. L’autonomia e l’indipendenza di idee sono un valore assoluto per un giornalista.
Nel Circolo Curiel, qualche anno fa, passò Giovanni Pesce, detto Visone, uno degli eroi della Resistenza, cui sei molto legato. Ci parli del tuo progetto in questo senso?
Il mio lavoro su Giovanni Pesce e Onorina Brambilla, detta Nori nasce dall’esigenza mia e di Tiziana Pesce, la loro figlia, di unire le due storie che per troppi anni marciavano parallele, ma separate. E’ nato il libro “Giovanni e Nori, una storia di amore e Resistenza” (Laterza), un piccolo grande successo editoriale, se si pensa a questi tempi complicati per il mercato del libro. Dalle parole del volume ne è nato subito uno spettacolo di teatro civile, canzone d’autore, jazz e immagini con i gang, Gaetano Liguori e l’illustratore Giulio Peranzoni che sperimenta in modo assolutamente efficace la tecnica Ldp, cioè il disegno live su grande schermo.
Da questo spettacolo è stato tratto un cd live editato da Jono manson nel suo studio di Santa Fe e ora, tramite una campagna di crowdfunding che ha superato il 130 % dell’obiettivo, l’operazione sfocerà in un dvd sullo spettacolo e sulla storia.
Su Giovanni e Nori abbiamo realizzato certamente il più importante e organico progetto sulla Resistenza, se si pensa alla quantità di linguaggi utilizzati per narrare una unica storia.
Intervista raccolta da Maurizio Cieri