Cari connazionali,
oggi, ricorrenza della tragedia di Marcinelle, in cui persero tragicamente la vita 262 minatori, di cui 136 italiani, celebriamo la “Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo”, istituita dal Presidente del Consiglio dei Ministri nel 2001, a ricordo di una delle più dolorose pagine della storia dell’emigrazione e del lavoro del nostro Paese.
In tale giorno intendiamo non solo ricordare e commemorare i nostri connazionali vittime della tragedia occorsa nella miniera del Bois du Cazier, ma ricordare e rendere omaggio a tutte le cittadine ed i cittadini italiani che lasciarono il Paese e contribuirono, con il loro lavoro ed il loro sacrificio, allo sviluppo dell’Italia e dei rispettivi Paesi di accoglienza. Quegli italiani restano l’emblema di tutti i connazionali che, con la loro attività, manuale od intellettuale, contribuiscono a far crescere l’immagine e la percezione dell’Italia nel mondo, dando anche un concreto apporto, non solo lavorativo, ma anche di pensiero e di idee, alle società locali.
E mi riferisco ai pionieri dell’emigrazione, che con immenso coraggio lasciarono il nostro Paese in cerca di un futuro migliore, talvolta assoggettandosi a durissime condizioni di vita e di lavoro, e ai nuovi emigrati, che espatriano oggi in condizioni certo diverse, ma accomunati dalla medesima volontà di affermazione e di progresso.
Gli italiani all’estero costituiscono, oggi come ieri, una preziosa risorsa per il Paese e motivo di arricchimento per l’Italia e per i Paesi di residenza. Celebrando il ricordo del sacrificio dei lavoratori italiani nel mondo, intendiamo dunque tributare a tutti loro un doveroso riconoscimento, insieme al mio deferente omaggio ed al mio caldo ringraziamento.
Giulio Terzi
Roma, 8 agosto 2012