Una minorenne, un omicidio, un uomo che precipita nel baratro e poi risale. Splendido film che alla fine porta con sé anche una domanda: e se al posto del padre ci fosse stata una madre?

Scomodiamo la parola ‘’bellissimo’’ per questa pellicola di Ivano De Matteo, tratto dal romanzo di Ciro Noja dal titolo Qualunque cosa accada. Il regista di Mia centra anche qui l’obiettivo con la scelta di una protagonista giovanissima e azzeccata (Ginevra Francesconi). E con il protagonista maschile (Stefano Accorsi) la cui caratura è ovviamente confermata. Il film punta i riflettori su un dramma familiare che le cronache nere di oggi troppo spesso purtroppo ci mostrano in TV: un omicidio per mano di un minore. Il regista affronta un tema così drammatico e spinoso con la delicatezza di una narrazione sapiente e una cifra stilistica che tiene lo spettatore costantemente sul chi va là, coniugando ad arte suspence e commozione. E mai andando troppo oltre: senza sbavature, facendo parlare le immagini più di tante parole. La pellicola racconta così, attraverso la storia di un delitto non premeditato, il baratro in cui si può scivolare nel rapporto genitori-figli, ma sottolinea anche il valore dei tanti professionisti del settore carcerario e l’importanza di dare alla detenzione il progetto di recupero, salvezza, resilienza. Senza fare sconti ai processi mediatici e alle loro colpe. Un film da vedere, mettendo in conto lacrime e un pugno allo stomaco.
Maria Grazia Galati
