Per le nuove proposte vince Settembre che si aggiudica anche il premio della critica Mia Martini e quello della Sala Stampa Lucio Dalla
Sono solo canzonette canta in apertura di terza serata Edoardo Bennato. Canzonette che ancora catalizzano l’interesse di una grandissima quantità di pubblico. Canzonette che, in parecchi casi in questo Sanremo 2025, lasciano il vezzeggiativo dietro le quinte o sui vecchi vinili di Bennato, per trasformarsi in Canzoni con la C maiuscola.
Simone Cristicchi, con Quando sarai piccola, racconta una storia di amore filiale verso una mamma che si è fatta, per la malattia, bambina. Senza pietismo, senza interessi di classifica, senza voler sminuire le difficoltà di chi vive una situazione così. E’ vero che ci sono momenti di disperazione, di non accettazione, di sconforto e di terribile dolore. Ma rappresentare l’esperienza con immagini leggere e luminose, con le parole di amore di un figlio e una musica melodiosa che porta, seppur solo per il tempo della canzone, in un’altra dimensione fa bene all’anima, anche se il dolore resta.
Lucio Corsi, con Volevo essere un duro, canta la vita che si misura con i trionfi e non con le cadute… giù dagli alberi, dove il mondo è duro, dove chi è normale ha troppo poco amore intorno o troppo sole negli occhiali. “I girasoli con gli occhiali mi hanno detto “Stai attento alla luce” e che le lune senza buche sono fregature perché in fondo è inutile fuggire dalle tue paure. Vivere la vita è un gioco da ragazzi. Volevo essere un duro però non sono nessuno.”
Così una canzone, con immagini efficaci e anche improbabili riflette sulla difficoltà della vita, sul confronto con le proprie fragilità e sull’importanza di accettarsi per ciò che si è realmente, senza cercare di fuggire dalle proprie paure.
Brunori sas, con L’albero delle noci, una canzone che esplora le sfide e le paure legate alla nascita di un figlio. Il brano racconta non solo la gioia di diventare genitori, ma anche l’incertezza e la sensazione di inadeguatezza che spesso accompagna questo grande cambiamento. E’ il testo più complesso da un punto di vista stilistico, il migliore secondo l’Accademia della Crusca.
A guidare il terzo appuntamento, insieme al direttore artistico Carlo Conti, ci sono Katia Follesa, Miriam Leone ed Elettra Lamborghini. Tuffo nel passato con i Duran Duran che portano sul palco Victoria dei Maneskin (che arriva un giorno dopo l’ex compagno Damiano David).
Un momento emozionante con l’esibizione del Teatro Patologico: la compagnia di attori con disabilità psichica diretta da Dario D’Ambrosi. Gli allievi hanno portato sul palco ‘Il sogno di Simon Boccanegra’ e poi fanno esplodere una bomba ‘di pace’. “In Siria e in Libia lanciano sempre più bombe – spiega un giovane attore – perché non hanno la forza di guardarsi negli occhi. Noi siamo più forti di una bomba atomica”.
La sfida a due tra le nuove proposte Settembre e Alex Wyse, ha visto vincitore assoluto Settembre che si aggiudica anche il premio della critica Mia Martini e il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla.
Per la classifica dei big la top five randomica (!) neologismo tremendo che significa – in ordine casuale è: Coma_Cose, Brunori sas, Irama, Olly, Francesco Gabbani.
E con il risultato di stasera, che spariglia un po’ le carte, adesso i conti non tornano…ma Carlo sì, domani, con la serata dei duetti e delle cover.
Gilda Luzzi