A oltre un anno di distanza dal nostro articolo che parlava della neonata associazione “Fratelli tutti” incontriamo di nuovo il suo fondatore, Sandro Sandini, co-operatore pastorale in Lussemburgo, che ha organizzato a inizio estate un bellissimo evento per far conoscere la sua attività e coloro ai quali cerca di offrire la possibilità di ricominciare

Sébastien, Anthony, Nadège, Chantal, Isabelle. Sono solo alcuni/e delle tante donne e dei tanti uomini che Sandro Sandini, nato e cresciuto in Lussemburgo da genitori italiani, accoglie, assiste e segue al fine di offrire loro l’opportunità di ricominciare una nuova esistenza. Noi di PassaParola Magazine online eravamo presenti (unico organo di stampa che ha raccolto l’invito…) all’evento organizzato per conoscere i fruitori  e ascoltarne le storie) di questa attività che il Sandini, co-operatore pastorale in Lussemburgo,  compie da molti anni e che da oltre un anno esercita nell’ambito di “Fratelli Tutti”, l’associazione che trova spazio nella cripta della Chiesa di Bonnevoie, quartiere della capitale del Granducato. Si tratta di persone vittime di violenza domestica, che hanno perso il lavoro, la casa o che hanno ceduto alle dipendenze o si sono macchiate di qualche reato. Persone “sempre più ai margini di un Paese che non aiuta i più fragili (parole di Sandro), costrette a dormire per strada, nei boschi, sulle panchine”.

Un fenomeno sempre più in espansione, che a sua volta genera microcriminalità e “che il governo sembra ignorare” prosegue Sandini; il quale ci racconta che le baby gang sono la nuova piaga sociale e che due persone su tre girano per strada con un coltello. Ma la società – prosegue – non distingue tra fragili e delinquenti, stigmatizzando e insultando anche i più innocui fra loro”. Sandro ci racconta però anche storie di resilienza e ottimismo perché “è su queste che bisogna puntare per non volgere lo sguardo dall’altra parte e tendere piuttosto una mano a chi ha bisogno”. Lui stesso è il primo che nella sua associazione segue il percorso di recupero e “premia” i più volenterosi: “dopo un primo soccorso materiale a queste persone in difficoltà diamo loro un aiuto pratico (lezioni di francese, preparazione di un CV, aiuto nel trovare un lavoro, ad esempio), ma loro devono dimostrare costanza e volontà. Non obblighiamo nessuno, ma conta l’impegno! 

Il nostro approccio è laico. La libertà personale è il nostro punto fermo”. E cita San Francesco che diceva: “non ti posseggo e quindi sei libero”. Sandro una volta al mese trascorre una notte con i senzatetto e va spesso a trovare i carcerati, perché – ci dice – è l’unico modo per conoscere meglio la loro situazione e al tempo stesso guadagnare la loro fiducia. E tramite il nostro articolo lancia di nuovo un appello a chi può aiutarlo, offrendo tempo, competenze, un semplice dono o del materiale (abiti, scarpe, igiene intima) di cui c’è grande necessità. Se volete conoscere da vicino la sua attività potete contattarlo direttamente: (00352) 661 21 58 89), sandro.sandini@cathol.lu oppure andate a trovarlo in cripta ogni mercoledì mattina dalle 10 alle 12.30. Fare qualcosa si può!

Maria Grazia Galati

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