Il film della speranza, può essere definito “SETTEMBRE” della regista Giulia Steigerwalt, presentato venerdì 6 maggio a Milano, al cinema Anteo. In sala erano presenti la regista e l’ interprete principale, Barbara Ronchi. Molto bravi anche gli altri attori, Fabrizio Bentivoglio, Thony e i ragazzi più giovani

Il film è uno spaccato di vita sociale, dove le storie dei protagonisti si intrecciano fra loro: due coppie di amici che hanno problemi; il figlio adolescente di una di queste coppie che insegna i primi approcci amorosi ad un’amica, alle “prime armi” con il fidanzatino e il ginecologo della protagonista che frequenta una giovane prostituta, a sua volta innamorata del panettiere. Sono storie di normale quotidianità descritte con grazia e ironia, anche nei momenti drammatici: una visione femminile, nel senso di visione gentile della vita.

Il film comincia in maniera soft: c’è un intercalare lento nelle storie, che poi incalza mano a mano che la trama diventa più avvincente. Infatti, le vite dei protagonisti, all’inizio sono spente, appannate da una “routine” fatta di solitudini,  dove ci si accontenta di quello che si ha, senza cercare qualcosa di nuovo. Questo, perché mancano la relazione e lo scambio di idee. C’è una latente ricerca della felicità che manca e che, ad un tratto, come per magia, viene trovata. Nuove circostanze innescano nuovi meccanismi e così, da situazioni negative, nascono situazioni positive mai sperate. Il coraggio di cambiare e di mettersi in gioco, fa sì che le persone migliorino e il finale è un concentrato di più finali: uno alla ” Thelma e Louise”, uno romantico e insperato e uno che apre la porta a due soluzioni, entrambe positive. Per questo è il ” film della speranza”, perché bisogna sempre credere in noi stessi e nelle nostre capacità: a volte, il futuro è meglio di ciò che si pensa, si crede e si vuole.

Anna Violante

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