Il Festival di Sanremo parte il primo febbraio e noi seguiremo per voi tutti i giorni, le conferenze stampa dei cantanti e le serate
E se vincesse “una donna”? Questa è la domanda ridondante in questi giorni di fine gennaio, che rimbalza tra le sedute anguste di Montecitorio e i salotti “pseudo-esplicativi” della complessa situazione italiana alla ricerca di un Presidente di tutti ma anche, più prosaicamente, tra gli addetti ai lavori e gli appassionati del Festival di Sanremo, giunto quest’anno alla sua 72esima edizione.
“Una” di nome, “Donna” di cognome… perché ancora oggi, nel 2022, conquistare un posto di prestigio o una significativa vittoria per “una donna” significa imporsi con una fatica immane e farlo a dispetto della consuetudine che porta altrove, come una mosca bianca in un mondo di mosconi appesantiti, poco predisposti a farsi più in là, non sempre è agevole come competenza e professionalità imporrebbero.
Accantoniamo per un attimo le schermaglie politiche tra schieramenti più o meno coerenti e coesi e rilassiamoci pensando ai giorni che ci separano dall’evento festival di Sanremo. Se evento ancora può chiamarsi, visto che anche quest’anno sarà un Festival semi-blindato con giornalisti e cantanti collegati da remoto e senza il minimo contatto in presenza, neppure con il conduttore Amadeus né con le sue “presenze femminili” (così definite nel comunicato stampa)…Attenzione al lessico che non è una cosa “tanto per”… Un Festival che, però, riporterà il pubblico all’Ariston e questo è già, forse, un nuovo inizio. Si parte il primo febbraio e noi seguiremo per voi tutti i giorni, le conferenze stampa dei cantanti e le serate. E se vincesse una donna? dicevamo. L’ultima edizione al femminile è stata quella vinta da Arisa, nel 2014, che, visto che le parole hanno un senso, cantava la canzone “Controvento”. Sì, se vincesse una donna sarebbe andare, anche a Sanremo, controvento rispetto all’andatura degli ultimi anni quando esibizioni strepitose come quella di Loredana Bertè o Tosca (solo per citarne due) sono state premiate esclusivamente dalla critica e non dal voto complessivo delle giurie. Quest’anno le quote rosa possono farsi valere: su tutte ci permettiamo di segnalare Elisa – che torna al Festival dopo la sua unica partecipazione vincente del 2001 – e Noemi che ha una canzone particolarmente interessante, senza dimenticare il rientro in gara di Rettore che sa tanto di riscatto dopo un periodo difficile. Ci vediamo il primo febbraio così ne riparliamo!
Gilda Luzzi