A due anni dal lancio della rubrica Lux And The City su PassaParola Mag cartaceo, il nostro autore ci regala una chicca natalizia dedicata a chi sta partendo per le vacanze in Italia. Pronti per i Giochi?

Natale 2021. Rispetto all’anno scorso la situazione Covid è migliorata. Certo, qualcuno potrebbe dire che peggiorare sarebbe stato difficile, ma sono tempi duri e bisogna restare ottimisti, perché oramai positivi conviene non scriverlo nemmeno.

Lo scenario, dicevamo, è tutto sommato migliore, per cui noi italiani all’estero sognavamo un rientro in Patria quasi normale, anzi con qualche lusso smodato come vedere un altro amico espatriato e, addirittura, andare assieme in un ristorante fuori provincia. D’altronde la gioia di tornare è tanta, che siamo pronti pure a sopportare la mezz’ora di delirio del parente complottista durante il cenone. Magari sarà davvero così, anche se i colori delle regioni stanno tornando a variare velocissimamente, un po’ come i semafori quando vai di fretta.

Con rinnovata fiducia, quindi, ho fatto il biglietto aereo, convinto che sarei effettivamente arrivato a Napoli nei tempi e nei modi pattuiti. Sembra ovvio, ma negli ultimi due anni prendere un aereo è stata una specie di costosa lotteria, che ha avuto come premi in palio destinazioni e date a sorpresa. Prenoti per la Sardegna in estate? No ciccio, hai vinto un viaggio a Chisinau a novembre.

Il volo che avevi prenotato, infatti, veniva annullato, e ti pigliava quella smania mista a ripicca per la quale pur di non perdere i soldi, usavi a caso il buono che ti era rimasto in mano, mentendo a te stesso dicendoti di essere sempre stato amante dei paesaggi autunnali moldavi…. Ovviamente, dopo aver frettolosamente guardato su Maps dove sta la Moldavia precisamente e hai scoperto, solo allora, che almeno saresti arrivato nella capitale!!

Dicevamo, stavolta no, con quei soldi raggiungerò davvero Napoli a Natale.

Ed è stato in quel momento, amici cari, che anche se non lo sapevamo ancora, ci hanno iscritti tutti a una sorta di Squid Game innocuo, un Giochi senza frontiere contemporaneo, anzi un Giochi con le frontiere!

E sì, perché poi col passare delle settimane abbiamo capito che questo viaggio, all’apparenza semplice, sarebbe stato come una puntata del mitico show di Jocelyn: si vince solo se si porta a termine una serie di improbabili prove senza alcun nesso logico, insieme a tanti altri minchioni che hanno il tuo stesso obiettivo e ci stanno capendo poco quanto te. Stavolta però l’obiettivo è passare la frontiera indenni e in tempo per il cenone.

Il riscaldamento è stato vaccinarsi con doppia dose: se vi è sembrato difficile aspettare l’invito, prenotarvi, farvi l’iniezione e sopravvivere ai no-vax che vi avevano predetto la morte istantanea, non avevate visto nulla. Quello era solo una prima scrematura, le qualificazioni per stabilire la griglia di partenza.

La seconda prova è stata fare la terza dose, e a rendere più difficile questo round ci si è messo pure il Granducato: vacciniamo prima chi ha fatto Johnson&Johnson, poi chi ha fatto AstraZeneca, poi chi ha fatto Pfizer ma usa Johnson come shampoo, poi tutti gli altri. Poi ci siamo confrontati come i tempi: dopo 5 mesi chi ha fatto Astra…no aspetta bastano anche 4, ma solo se vuoi fare Moderna, devi essere abbonato a Donna Moderna e presentarti munito dell’ultima copia.

Tirate le somme, però, gli organizzatori di Giochi con le Frontiere si sono accorti che comunque c’erano troppi concorrenti in gara, quindi hanno introdotto un’altra prova astrusa: capire come orientarsi coi vari tipi di Green Pass. In origine ce n’era solo uno, relativamente facile: si otteneva facendo due dosi di vaccino, o se si era guariti dal Covid, o se si decideva di fare tamponi con la frequenza con la quale i complottisti sfornano nuove teorie sui social.

Per complicare le cose ecco che, dopo il Green Pass, è uscito il Super Green Pass, o Green Pass rinforzato, quello contro le macchie più insistenti. E’ atteso a giorni il Green Pass rafforzato ma delicato, quello che contiene anche l’ammorbidente e rispetta il PH naturale della pelle.

Ma noi cittadini italiani all’estero siamo gente forte, e ci siamo fatti pure quello, senza sapere che sarebbe stata solo un’altra tappa di Giochi con le Frontiere. Superata questa, ecco che, a pochi giorni dalla partenza, serve pure il tampone per i vaccinati per rientrare a casa…!!

E qui, nella mente del povero viaggiatore di ritorno, si sono scatenati calcoli che teorema di Pitagora scansati proprio: 48 ore prima faccio un PCR che costa 60 euro, alle 5 decollo, ma arrivo alle 7, in fila per 3 col resto di 2. Altra sfida è capire che tipo di test fare: normale, rapido, intercity o alta velocità. Ma che sono treni? Sì, infatti hanno fatto pure il test adatto ai bagni dei vagoni, quello antigienico.

E comunque, dopo code lunghe come Ferragosto al casello di Melegnano, siamo riusciti pure a farci il tampone aggiuntivo. Finita qui? E no miei cari: tocca fare gli altri documenti per il volo.

Se il check-in può essere complicato, il dPLF (che poi boh, va salvato in PDF) richiede una memoria di ferro e anche un po’ di introspezione: dove sei stato nell’ultimo mese? Quali altri Paesi hai visitato? E in quale hai visto le ragazze più gnocche? E da quale aeroporto parti? E perché proprio da quello? Ma non era meglio se andavi in macchina?

Poi si passa al capitolo “programmi per le vacanze”: dove vai? Sì, ma a quale indirizzo? Ok, vai a mangiare dalla nonna, ma a che piano abita? E ci arrivi in ascensore o fai le scale? E a Capodanno che fai?

Sono sicuro che voi come me, armati di santa pazienza, supererete anche l’ultima prova di Giochi con le Frontiere: la pazienza. Sì, perché infatti lo sappiamo tutti che poi arriveremo in aeroporto, in stazione, alla frontiera, e dovunque, non controlleranno assolutamente niente, perché in fin dei conti siamo tornati in Italia!

Steve M. Scarz

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