Il 20 e 21 novembre, si è tenuta a Salerno la V edizione del Salone del vino In Vino Civitas, organizzato dall’associazione Createam, in collaborazione con la Cna Salerno e la Camera di Commercio. Il racconto della nostra inviata
Due opere simbolo di Salerno, tanto celebri quanto discusse perché hanno completamente ridisegnato il fronte mare della città, sono state il biglietto da visita del Salone enologico In Vino Civitas.
La prima – che ha ospitato la kermesse – è la Stazione Marittima di Salerno: struttura la cui funzione principale doveva essere l’attracco delle navi da turismo e da crociera, è stata progettata dalla pluripremiata architetta Zaha Hadid e non passa certo inosservata grazie alla forma sinuosa che ricorda un’ostrica. La seconda, proprio a fianco, è l’immenso complesso immobiliare a forma di mezzaluna, non a caso chiamato “Crescent”, progettato dall’architetto catalano Ricardo Bofill. Il semicerchio dell’edificio ha fatto da cornice alla piazza dove si è svolto il défilé di moda “I Colori del Vino”, una delle iniziative più celebrate del programma.
Edizione ambiziosa, quella messa in campo per la ripresa del salone salernitano, il cui slogan “Brindiamo alla Vite” ha voluto celebrare la ripartenza, come ha sottolineato Lucio Ronca, presidente provinciale di Cna Salerno e anche la gioia di riaccogliere in presenza gli espositori, come espresso da Sergio Casola, presidente di Createam.
80 le aziende vitivinicole da tutta Italia (molte altre sono rimaste fuori per i limitati spazi espositivi) affiancate da un programma che ha voluto coinvolgere alcuni settori meno premiati dalla ripresa estiva di cui ha beneficiato il settore vitivinicolo. Ecco quindi che, accanto alle circa 400 etichette di vini in degustazione e alle sei masterclass a cura di AIS Salerno dedicate al vino, hanno trovato lustro nella vetrina della manifestazione: l’arte, con la mostra fotografica “Paesaggi diVini” – immagini paesaggistiche del territorio salernitano, legate in primis al mondo del vino – e l’artigianato, con il défilé di moda che ha coinvolto stilisti, orafi, parrucchieri ed estetisti locali attorno a creazioni ispirate anch’esse al vino.
E ancora, la performance musicale «la danza dell’uva» a cura di Hiram Salzano, il premio EccellenSA 2021, attribuito al Prefetto di Salerno, Francesco Russo, per l’impegno e la tenacia profusi nella lotta al Covid e il riconoscimento a Silvia Imparato, nella sua duplice veste di produttrice vitivinicola di successo e fotografa.
Largo spazio poi è stato dedicato ai dibattiti e riflessioni su come incentivare lo sviluppo: la ripresa del settore vitivinicolo in Italia, il turismo del vino in Campania tra ripartenza e innovazione, la valorizzazione del patrimonio della dieta mediterranea, l’importanza della moda ed enogastronomia per il rilancio del Made in Italy.
La risposta del pubblico non si è fatta mancare: sold out degli ingressi disponibili, folla agli stand, masterclass complete. Grande soddisfazione anche degli addetti ai lavori, come spiega Giuseppe Festa, direttore del corso di Wine Business dell’Università degli Studi di Salerno: «quello che ha fatto In Vino Civitas in cinque edizioni, compresa quella attuale, è semplicemente qualcosa di eccezionale. Ormai l’enogastronomia e in primis in vino, rappresenta un asset formidabile per quanto riguarda l’attrattività turistica: il turismo vino non è un prodotto, un mercato, ma un metamercato, cioè qualcosa che aggrega. Non è soltanto turismo, non è soltanto vino, ma un’area convergente in cui quello che fa veramente da collante è il concetto di cultura.»
Gli organizzatori di In Vino Civitas hanno tessuto intorno al richiamo seducente della produzione vitivinicola un progetto di rilancio e sviluppo di un intero territorio. Un Brindisi alla Vita. Appuntamento al 2022.
Giovanna Agnello