Una serie di conferenze in collaborazione con Mnemozine e la nuova esposizione di Karolina Markiewicz e Pascal Piron su identità e diversità. Per un programma alla portata di tutti
Da ottobre parte un ciclo di 6 conferenze intitolate “Am I AI? Into the deep of AI” in collaborazione con Mnemozine (Mnemozine.lu), un collettivo di ricerca e arte interdisciplinare lussemburghese che si presenta come una piattaforma per esperimenti in filosofia, sociologia e pratica dell’arte contemporanea. Il suo intento è quello di evidenziare l’intimo legame tra riflessione teorica, pratica creativa e scambio di idee di fronte a una realtà tumultuosa.
Le conferenze si interrogano sull’Intelligenza artificiale e sul suo impatto sulla nostra vita quotidiana. Basti pensare come, negli ultimi decenni, gli algoritmi abbiano influenzato le nostre decisioni quotidiane senza neanche accorgercene: Google, i social network sono ormai i nostri dispositivi di condivisione del sapere. Senza tralasciare il ricorso dell’intelligenza artificiale nell’ambito artistico.
La partecipazione alle conferenze è gratuita con prenotazione obbligatoria (per limitata disponibilità dei posti in presenza) e la possibilità di seguirle anche online sul canale “Casino Channel”, disponibile sul sito : www.casino-luxembourg.lu.
Il Museo ospita “Stronger than memory and weaker than dewdrops” (Più forte della memoria e più debole delle gocce di rugiada, ndr) la nuova mostra degli artisti Karolina Markiewicz e Pascal Piron che sarà possibile visitare da oggi, 25 settembre, al 30 gennaio 2022. La loro collaborazione, nata nel 2013, crea delle connessioni tra cinema, arti visive e teatro, pittura e della fotografia. Oltre a essere artisti Karolina e Pascal sono insegnanti per giovani immigrati rifugiati o in asilo politico.
L’esposizione raccoglie una serie di opere inedite e di nuove produzioni attorno a temi che sono ricorrenti nel sodalizio artistico di Piron e Markiewicz: identità e diversità in un mondo in continuo cambiamento, l’incontro e lo scontro tra popoli e culture, la ripetizione e la trasmissione della storia e delle storie. La sensibilità sulla tematica dell’immigrazione è evidente in ogni opera di questa collezione.
Questo incontro e scontro tra le culture e i popoli, lo si evince da subito, già ammirando la prima parte dell’esposizione che vede un lungo tappeto rosso che divide due fila di bandiere: da un lato ci sono le bandiere dell’Unione Europea, dall’altra le bandiere dei Paesi colonizzati dai Paesi europei nel corso della storia. Le bandiere si confrontano e il corridoio centrale diventa terreno di riflessione sulla storia geopolitica.
Dietro alle bandiere, ci sono degli schermi che diffondono immagini di premier europei mentre fanno i loro discorsi. Ascoltando attentamente ci si accorge che non stanno facendo annunci ufficiali , anzi i leader europei diventano oratori letterari, recitando poesie in arabo del poeta palestinese Mohmoud Darwish e della poetessa afghana Meena Keshwar Kamal. Sono immagini ovviamente costruite con l’aiuto della tecnologia del deepfake, anche perché la parte originale dell’esposizione – raccontano i due artisti – è stata in parte distrutta dalle inondazioni di luglio scorso a Lussemburgo.
Nella sala principale è possibile ammirare un enorme dipinto con contorni poco precisi e di colore arancio: quel mare italiano dove tante barche di migranti solcano nella speranza di aggrapparsi ad un futuro migliore. Immagine simbolo e dolorosa piaga di una crisi planetaria a cui non si vuole trovare soluzione.
Non a caso, nella sala successiva al dipinto, vi è una tavola rotonda, quella tipica delle grandi negoziazioni politiche. Su questo tavolo del potere ci sono dei caschi da indossare per guardare un film sulla vera storia di bambini afghani. L’esposizione ha una guida d’eccezione: un attore che interpreterà la figura del poeta palestinese Derwish che recita i versi in arabo e in inglese e aiuta il visitatore ad immergersi e a conoscere nuove prospettive. Oltre all’esposizione vi sono letture, dibatti e workshops per adulti e bambini in determinate date che potrete trovare su www.casino-luxembourg.lu. La prenotazione è obbligatoria.
Prenotazioni: visites@casino-luxembourg.lu Tel: 225045
Amelia Conte