Più adozioni di animali e più spesa al discount. Maggiore attenzione ai prodotti km 0, molti più acquisti per giardinaggio e crollo del settore abbigliamento. Numeri, percentuali, prospettive a 13 mesi dallo scoppio della pandemia
Ce ne siamo accorti tutti: nell’anno della pandemia i nostri risparmi sono aumentati e i consumi sono molto diminuiti. Come ha certificato Eurostat, il tasso di risparmio delle famiglie dell’Unione europea è superiore di 4,5 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La principale ragione di quest’inversione di rotta è da rintracciare nel fatto che la spesa per consumi delle famiglie europee è inferiore di circa il 4% rispetto a un anno fa. Ma, nel dettaglio, come sono cambiati i nostri consumi?
Spesa online, consegne a domicilio e discount
Da un’analisi di McKinsey, l’aumento della spesa alimentare online è circa del 20% rispetto agli stessi periodi del 2020 e anche in Lussemburgo grandi marchi di distribuzione che prima non effettuavano la consegna a domicilio, adesso hanno iniziato a fornire questo servizio. A ciò si aggiunge un aumento della clientela dei piccoli negozi di alimentari a discapito della grande distribuzione. Infine, molti consumatori, complice anche la crisi economica, hanno deciso di rivolgersi ai discount anziché ai supermercati premium, e dalle ricerche emerge che difficilmente cambieranno in futuro.
Sostenibilità e fornitori locali
Un altro dato che è stato registrato in questo periodo è rappresentato dall’acquisto di marchi che tutelano la sostenibilità ambientale. Una ricerca, effettuata in nove grandi Paesi, tra cui l’Italia, rivela come il 79% della popolazione stia modificando le proprie preferenze di acquisto in base a criteri come responsabilità sociale, inclusività o impatto ambientale. Non stupisce in questo contesto, quindi, l’aumento del biologico, dell’acquisto a chilometro zero e degli
imballaggi sostenibili.
Riduzione degli acquisti per abbigliamento, arredamento e calzature
Complice un lockdown prolungato e la cancellazione di qualsiasi evento mondano, gli acquisti di abbigliamento e calzature in questi mesi hanno subito un drastico calo. Secondo una ricerca, il 38% dei responsabili-acquisti ha ridotto il budget, il 17% ha posticipato lo shopping e il 25% ha proprio deciso di non comprare nulla. Anche l’arredamento ne ha risentito, con una notevole perdita di spesa in questo ambito. Sarà curioso capire se questo favorirà un acquisto più responsabile anche in futuro.
Vacanze, eventi ricreativi e sport in casa
La spesa in questi settori si è molto rimodulata. Per le vacanze sono state predilette le vacanze di
prossimità, dando spazio a territori inesplorati, soprattutto i piccoli borghi. In Italia, ad esempio, dopo tanto tempo sono state riaperte le seconde case di nonni e zii lontani, che erano cadute nell’abbandono. Gli eventi ricreativi si sono spostati in casa: un aumento di spesa del 27% in media&entertainement, soprattutto piattaforme di streaming online, come il classico Netflix. Anche l’acquisto di attrezzature sportive per uso domestico ha subito un notevole incremento. Al contrario, vi è stata una notevole diminuzione dell’uso dei trasporti pubblici.
Homebanking e Telemedicina
Notevole impennata anche dei servizi di homebanking, dei pagamenti contactless e dei servizi di telemedicina. Molti hanno apprezzato, laddove possibile, di poter effettuare queste operazioni tranquillamente da casa, con notevole risparmio di energia e spostamenti.
Giardinaggio e animali domestici
Durante questo anno è stato registrato un aumento del 40% per le spese di giardinaggio. È aumentata del 15% anche l’adozione di animali domestici da parte delle famiglie che in questo anno hanno cercato compagnia negli amici a quattro zampe.
Gerardo Magaldi