© SIP / Jean-Christophe Verhaegen, tous droits réservés
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Xavier Bettel, premier ministre

Buongiorno nella nuova sala per conferenze. Grazie per la vostra collaborazione a informare il Paese in questo periodo difficile. Oggi possiamo affermare che il nostro Paese è riuscito a gestire bene la situazione, evitando il peggio e evitando la saturazione della Terapia Intensiva (TI). A metà marzo i casi positivi sono aumentati tanto, solo due mesi fa c’erano 200 infetti al giorno ed avevamo meno letti in TI.  Il 20 aprile abbiamo iniziato la prima fase di déconfinement, piano piano… Abbiamo avuto il tempo di analizzare l’evoluzione della situazione e possiamo confermare che non ci sono aumenti gravi.  Questo permette al governo di prendere decisioni per il futuro. Ciò ci permette di entrare in una fase seguente fra una settimana. Che significa comunque essere disciplinati. Bisogna imparare a convivere con il virus, a farlo come già lo facciamo ora. Se abbiamo raggiunto questi buoni risultati è grazie alla nostra disciplina. Questo risultato è la prova che bisogna continuare su questa strada.

Ognuno di noi è una parte della soluzione, ognuno ha una parte di responsabilità in questo percorso.

Possiamo essere fieri di questo risultato. Nella nuova fase possiamo dire che il principio generale di déconfinement è tolto, ma che non si torna alla totale normalità come prima. Si può tornare a stare insieme fra di noi, ma sempre con gesti-barriera.

Assembramenti accettati se di massimo 20 persone, ma sempre con misure di sicurezza. Quindi possiamo rivederci fra amici e in famiglia, ma sempre con limiti, evitando il rischio di contagio a livello esponenziale.  Per gli sport vi daremo dettagli in futuro, sport all’aria aperta consentiti. Da 11 maggio ci sarà lista precisa di commerci che riapriranno, fra cui estetiste e parrucchieri, ma solo su appuntamento. Riaprono istituzioni culturali (se ci saranno poche persone e pochi assembramenti), come, per esempio, musei e biblioteche; le direzioni troveranno le condizioni ad hoc al fine di mantenere le distanze sociali. Il cine-drive in si potrà fare.

Per settore Horesca è davvero dura in questo periodo. Stiamo lavorando proprio in questi giorni per vedere che provvedimenti adottare. Se ci saranno risultati positivi nei prossimi giorni, dal primo giugno possiamo prevedere una pre-riapertura.  Lo stesso vale per i bar. Per le discoteche ancora non mi posso pronunciare. Organizzeremo con l’esercito la distribuzione di 50 mascherine a testa, inclusi i frontalieri. Vi ricordo che il buon risultato di questa situazione è nostra responsabilità; dobbiamo agire per il bene di tutti, con solidarietà.

 

 Paulette Lenert, ministre de la Santé

Oramai sono mesi (e non solo settimane) che stiamo affrontando l’emergenza. Abbiamo pagato un tributo di decessi  (statisticamente) ancora “positivo”. Abbiamo lavorato bene e non ci siamo fatti sopraffare dalla gravità della situazione. Ora conosciamo meglio il covid-19, abbiamo molto materiale di protezione. Siamo coperti per l’assistenza sanitaria. Abbiamo potuto registrare un grande senso di  volontariato. Nei Centres De Soin Avancé la metà delle persone lavorano gratuitamente. La situazione quindi è positiva. La nostra ambizione è di continuare così nel futuro e sono ottimista. Abbiamo fatto già molti studi in merito al rischio covid-19 e possiamo dire che il grande rischio è nel campo sociale più che nell’ambiente di lavoro. Dobbiamo procedere per ricominciare a far ri-funzionare bene l’economia, gestendo una vita sociale a rischi limitati.

Queste settimane ci hanno “allenato” a proteggerci in modo nuovo e a accettare delle condizioni di vita nuove. Due punti per evitare di propagare virus sono: gesti barriera, test e eventuali isolamenti. La prevenzione ora è la migliore maniera per evitare di ammalarsi. Non ci sarà sicurezza al 100%, ma dobbiamo cercare di minimizzare i rischi. Stiamo lavorando anche per proteggere le persone a rischio, sorvegliandole meglio e dando loro i consigli ad hoc. La prudenza è di rigore.

Ribadisco che sono proprio i contatti sociali che causano la propagazione. Quindi conta vivere “normalmente”, ma ricordando le precauzioni.

 Domande-risposte

In merito alle misure per aiutare l’economia può dirci di più?

(B)Mercoledì al Conseil du Gouvernement studieremo queste misure, fra cui anche evetuali novità in merito al chômage partiel.

Può darci più dettagli per i commerci?

(L/B) Li daremo mercoledì, ma si baseranno soprattutto sulla distanza sociale. La mascherina sarà la misura di base nei commerci e centri estetici/parrucchieri. Stiamo lavorando con le federazioni relative per trovare le soluzioni migliori. Daremo una settimana agli esercenti per prepararsi.

Previsto fare tamponi a differenti gruppi di lavoro?

(L) Sì, farà parte della nostra strategia di test su larga scala. Ad esempio nell’edilizia abbiamo già cominciato, ma faremo ancora di più.

Test-cluster: che tipi di popolazione?

È chiaro dove faremo i test in priorità. Già nell’istruzione, poi i commerci. Per i controlli generali, posso dire che conta molto d’ora in poi fare una vita “normale”, rispettando le nuove regole e affidandosi al nostro buon senso, alla responsabilità.

Convince: ci sono dei primi risultati?

Le persone coinvolte prevedono un primo tampone e poi un esame del sangue. Abbiamo fatto la prima tappa, devono passare un po’ di giorni per fare il secondo test. Per dare un risultato finale bisogna comparare i due test e quindi serve aspettare. Sono stati necessari anche tempi tecnici burocratici per la mise en place del progetto.

 

Budget 40 mln per i test per cosa sono in particolare?

(L)Per la mise en place del progetto.

 

La misura del chômage partiel non va avanti velocemente. Perché?

Non sono d’accordo, ci sono varie misure, fra cui lo c.p. e ci sono tante cose da analizzare e senza sapere bene le cifre non possiamo fare nuovi annunci.

 

Sarà possibile avere documenti sui dettagli del  déconfinement?

(B)Giovedì ci saranno.

 

Soglia letti TI per regolarsi sulle misure future da prendere?

L/B)Non vorremmo andare oltre i 30-40 letti in TI per considerare una situazione “normale”. Il nostro limite è di 90 letti in TI per poter gestire la situazione, ma sarebbe già grave. Abbiamo 180 letti in TI, ma non avremmo il personale.

 

Cosa può dirci del telelavoro?

(B)È nostra intenzione che sia mantenuto il più possibile per ora.

 

Contatti sociali: può darci più dettagli?

(B) Non serve più restare bloccati a casa, si possono avere contatti sociali, ma sempre con molta attenzione. Vogliamo limitare, ma non proibire.  Serve agire sempre in maniera responsabile per ciò che concerne le frequentazioni.

 

Primo giugno forse riaprirà Horesca. Anche fitness e sport di squadra forse?

(B) Non posso ancora dirlo oggi; lo scopo è aprire senza rischi. Madame Lenert  controlla tutti i rischi, ci consultiamo con gli esperti e decidiamo di conseguenza.

(L) Il rischio maggiore è nei contatti sociali. Le prossime settimane i risultati dei saranno la base prendere altre decisioni. Ci serve tempo per vedere come si evolve la situazione e come fare in futuro. Per ora abbiamo un equilibrio e so che abbiamo bisogno di contatti sociali, ma dobbiamo essere prudenti per evitare rischio di aumento infezioni. Già 15 giorni fa non avremmo potuto immaginare le ottime tappe di oggi e ciò vale per le tappe future.

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