A livello europeo c’è una discussione aperta per come aiutare l’economia e i dipendenti in questo momento. L’impatto sull’economia reale non è solo violenta ma brutale e la crisi non è ancora finita. Abbiamo bisogno di una reazione sia sul piano nazionale sia europeo. Possiamo ricordare altre crisi ma questa situazione, cosi come la viviamo, è unica, perchè è partita da una crisi sanitaria che si è ripercossa sull’economia, sulle imprese e i lavoratori.

Questo pomeriggio ho avuto un colloquio telefonico con i miei omologhi europei. Il Lussemburgo si compiace della reazione rapida di Bruxelles per aiutare le econonomie dei Paesi UE. Noi abbiamo bisogno di un approccio europeo attraverso l’aiuto concreto alle imprese, quello deciso ieri sera a Bruxelles. Ho detto ai Commissari competenti e soprattutto ai ministri dell’economia tedesco, francese e belga che questo approccio europeo comune deve basarsi sui nostri pilastri del mercato unico europeo. La libera circolazione delle merci soprattutto per quanto riguarda il trasporto di materiale medico e i medicinali e gli alimenti. Compreso il rifornimento per il materiale delle imprese (pezzi e prodotti) deve continuare nell’interesse delle imprese, dei dipendenti e anche dei cittadini.

L’altro pilastro del mercato unico è la libera circolazione delle persone e dei servizi. Non è solo essenziale per l’economia del Lussemburgo ma anche per quella europea in generale, dove milioni di persone attraversano le frontiere per andare a lavorare in un altro Paese. Lo è soprattutto per il Lussemburgo dove la metà dei lavoratori viene dai Paesi vicini.

L’apertura delle frontiere all’interno dell’UE (per la consegna di alimenti, medicinali e mezzi di sostentamento) resta essenziale e vitale per l’economia per il Lussemburgo. Ma anche in Lussemburgo si producono articoli di cui si ha disperatamente bisogno all’estero per esempio in Lussemburgo si produce il Tyvech, che si produce alla DuPont di Contern, il famoso materiale che serve per le tute di protezione usate contro il virus. Non è solo un flusso di prodotti unidirezionale ma bidirezionale.

Vari Paesi avevano già preso delle misure di chiudere le frontiere. Dopo i colloqui di questo pomeriggio, sono fiducioso di trovare soluzioni pragmatiche nell’interesse della salute dei cittadini e della libera circolazione dei prodotti e delle persone. La Germania, per esempio, dopo le discussioni con la Commissione ha tolto le sue restrizioni sulle esportazioni di materiale protettivo.

La vice-presidente Vestager e il commissario all’industria Breton mi hanno assicurato che sia loro che la Commissione europea sono determinati a sostenere i nostri sforzi per stabilizzare l’economia e rilanciarla dopo la crisi. Questo ci dà maggiore flessibilità per aiutare le imprese e fornire aiuti ulteriori. Questo ci permette una migliore utilizzazione di fondi europei per minimizzare l’impatto negativo sulle imprese. Il Ministero dell’Economia applicherà tutte le misure esistenti per aiutare le imprese in modo rapido e pragmatico.

Lo chômage partiel resta il principale strumento per evitare che le imprese debbano licenziare. A causa del virus applichiamo lo chomage a tutti i tipi di impresa perchè consideriamo il virus come causa di forza maggiore. Noi paghiamo l’80% dei salari. Esso si applica per persone in CDI o CDD, apprendisti e le persone che hanno un contract d’initiation emploie ou reinsertion. Le domande di chômage partiel provenienti dalle ASBL saranno utilizzate caso per caso. Logicamente le persone in teletravail o in conge per ragioni familiari non hanno diritto allo chômage partiel.

Il settore economico che ha dovuto chiudere per decisione del Governo come, nel settore Horesca (bistrot, caffè, ristoranti), una parte dei commercianti e dei negozi o ancora il settore della costruzione sarà automaticamente idoneo allo chômage partiel. Le richieste per lo chômage partiel devono essere fatte attraverso l’ADEM che metterà online, nei prossimi giorni, uno strumento informatico attraverso internet. I rimborsi saranno garantiti in maniera retroattiva alla data in cui il Governo ha chiuso i settori d’attività. Per Horeca il 16 marzo. Dateci il tempo per gestire le numerose domande che tratteremo il più rapidamente possibile perchè stiamo preparando tutto per poterle gestire. Le amministrazioni lavorano a personale ridotto, non dimenticatelo. Oltre allo chômage partiel il Governo ha preso delle misure a breve termine per le imprese e per gli indipendenti. Cominciando per gli anticipi fiscali trimestrali, che abbiamo rimosso e avendo accordato un posticipo nei pagamenti di diverse tasse. Per quanto riguarda le imposte indirette, le imprese e gli indipendenti potranno posticipare le loro dichiarazioni dei redditi. Ci sono delle misure sulle cotizzazioni fiscali per alleggerire la tesoreria delle imprese. Abbiamo lanciato un proggeto di legge per le PME, le industrie e gli indipendenti per fare loro un aiuto finanziario. Questa mattina al Consiglio di Governo abbiamo migliorato – nel quadro del nuovo margine di manovra che ci ha dato la Commissione – noi abbiamo migliorato il margine e deciso di alzarlo a 800 mila euro/max per ogni società.

Ora voglio passare al messaggio piu importante per  stasera. Il Governo lancia un pacchetto sostanzioso di misure per rafforzare e sostenere l’economia nazionale per permetterle di uscirne al meglio. Integrando delle misure già esistenti e nuove misure, volute da tutto il Governo (dai ministri dell’Economia, delle Finanze Pierre Gramegna,  delle Classi medie Delles e il Ministro del lavoro Kersch) il Covid-19 Piano di stabilizzazione per l’economia lussemburghese che non si limita ad un settore ma si basa su un’analisi dettagliata sui bisogni dell’economia nazionale.

Stiamo procedendo con questa analisi, non posso entrare nei dettagli e negli strumenti che saranno previsti. Noi vogliamo includere gli attori esterni nel Piano come la SNSI ma anche le banche. Non cito il contributo finanziario per questo Piano ma dico che le finanze pubbliche lussemburghesi sono sane. Questo ci dà il margine di manovra necessario per finaziare questo Piano di stabilità a breve, medio e lungo termine.

Non diamo false speranze. Non potremo aiutare tutte le imprese. Faremo del nostro meglio, il massimo possibile. Questo è sicuro. L’economia si trova al servizio delle persone. Noi realizziamo questo pacchetto di stabilità per le imprese soprattutto perchè le persone abbiano un lavoro e uno stipendio e perchè lo Stato mantenga lo stato sociale generale. L’economia lusserburghese cambia e rallenta ma non non è fermo. E’ importante e vitale che le eprsone restino a casa. Ma ci sono molte persone che vanno a lavoro tutti i giorni per assicurare le attività essenziali del Paese. Come per esempio le società dell’energia, quelli dell’acqua, i trasporti pubblici, la polizia e diversi uffici ministeriali.

Oltre al personale del settore della sanità, dobbiamo ringraziare le persone che assicurano i loro servizi tuti i giorni. Non solo medici e infermieri che hanno un ruolo cruciale in questo momento ma anche le cassiere dei supermercati e tutto il personale della filiera alimentare. Gli imprenditori che mantengono le loro imprese in attività; gli autisti dei bus gli artigiani, chi  assicura il depannage.

Sono tutti, in un certo modo, gli eroi del nostro quotidiano perchè devono andare a lavorare perchè la maggior parte delle persone possa restare a casa per non diffondere il virus.

Grazie a tutti per l’attenzione.

 

Riassunto delle domande dei giornalisti

Sull’ipotesi che La Provençale aumenti i prezzi dei proprio prodotti promettiamo di analizzare e monitorare la situazione, considerando che le dinamiche di domanda-offerta sono notevolmente alterate in questa emergenza.

Quanto al problema che nascerà a breve (soprattutto per i freelance) di dover sostenere i costi fissi di affitto mensile dell’alloggio, il ministro ha dichiarato che non può intervenire direttamente, ma invita i proprietari di case e appartamenti a essere ragionevoli.

Nel Granducato non servirà un aiuto di 1000 euro a persona come in USA (per fronteggiare l’mergenza covid-19) perché il Lussemburgo ha già tanti ammortizzatori sociali che gli USA non hanno.

Per una eventuale possibilità di dilazionare la restituzione dei debiti o di interromperla, il Governo considera l’importante collaborazione delle banche. Sul fatto che la BCE metterà a disposizione 750 miliardi di euro per venire incontro ai Paesi in crisi, Fayot ha dichiarato che per ora il Lussemburgo non necessita di ricorrere a questo intervento. Il Paese mantiene la tripla A senza problemi.

 (Red/pc/mgg)

 

 

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