obiettivo_nov2019

Sui numeri di PassaParola Magazine a cavallo tra novembre e dicembre 2018/gennaio 2019 ci occupammo, nella rubrica dell’Obiettivo su…, delle nuove start-up degli italiani in Lussemburgo, tra i quali eravamo riusciti a identificare imprenditori e imprenditrici che avevano cambiato Paese e avuto la voglia di mettersi in proprio. Continua su questo numero la nostra indagine con un nuovo reportage in cui diamo voce ad altri connazionali residenti nel Granducato che, venendo da vari e diversi orizzonti professionali, rafforzando le loro competenze e valorizzando le proprie esperienze lavorative, ad un certo punto decidono di lanciarsi nella libera professione. E di farlo in un Paese straniero. Spesso senza “paracaduti” e senza grandi capitali alle spalle. Ma solo con tanta forza di volontà, audacia e fiuto. Donne e uomini che credono fortemente in se stessi e nei loro sogni.

Erica Granata, di Ivrea, inizia a lavorare molto giovane. Già a 16 anni fa esperienza nella gelateria dello zio; poi, fra hotel e centri benessere, aumenta esperienze e competenze fino a quando scopre il servizio di sala. Le piace così tanto che si concentra in questo ambito. Nel 2012 approda nel Granducato dove, grazie alla sua professionalità, assume mansioni di grande responsabilità fino a quando, per un temporaneo problema di salute, è costretta a fare una pausa. Erica ama il suo lavoro e questo è il momento in cui riflette su come potersi riorientare, portando valore aggiunto in un settore, quello dell’Horeca (acronimo di Hotellerie-Restaurant-Café, ndr) che, in Lussemburgo e Grande Région, è sicuramente tra i più dinamici in termini di creazione di lavoro diretto e indiretto. Dedica un anno intenso a studiare e sviluppare il suo progetto con la Federazione Italiana Manager della Ristorazione di Roma (FIMAR). Caparbia e determinata, vuole aggiornare il sistema e supportare le società che lavorano nel settore, valorizzando il cibo, il servizio e l’ambiente, per far vivere al cliente un’esperienza completa «perché – dice – siamo tutti clienti». Fonda la Garnet (Great@restaurant Net) e dal 2020 sarà pronta a formare,  supportare e valorizzare il settore Horeca del Granducato (per contatti: erica.granata1@outlook.com). Un po’ pugliese e un po’ milanese, un po’ insegnante e un po’ giornalista, Angela Tomaiuolo, prima di trasferirsi con marito e figli in Lussemburgo all’inizio del 2017, ha vissuto per molti anni a Milano, dove ha cofondato e gestito Milanodabere.it, rinomata testata giornalistica che raccontava la “movida” e la gastronomia milanese dal 2003 al 2013. Dopo il trasferimento e dopo aver accompagnato i figli nell’adattamento in una nuova vita, sente fortemente il richiamo della sua passione: la comunicazione gastronomica. A gennaio 2019 fonda un’agenzia di comunicazione grazie alla quale aiuta i ristoratori a raccontarsi sia attraverso la comunicazione stampa che sui social media. Nasce Angela T. – Communication Pétillante (www.angelat.lu). «Sono responsabile della comunicazione per le piccole e medie imprese che hanno capito l’importanza del digitale e che vogliono parlarne attraverso i media. Creo contenuti web, mi occupo di relazioni con la stampa e consiglio anche strategie di comunicazione». Nel Paese manca una solida e strutturata educazione alla comunicazione 2.0 e all’uso dei social media; è per questo che i clienti che hanno collaborato con lei (o con cui ha collaborato) sono soprattutto ristoratori di alto livello. La sfida è coinvolgere e convincere anche gli altri. «Ci appassiona la nostra cucina italiana e siamo contenti di fare scoprire alla gente dei nuovi prodotti agricoli che mai troverebbero al supermercato»: raccontano così la loro idea imprenditoriale Antonio Arnò e Alexandre Gallois, fondatori di Gourmetto, servizio di consegna a domicilio di prodotti gastronomici italiani d’eccellenza. «L’idea di creare una società è nata dalla voglia di fare un lavoro che potesse conciliare i nostri valori ed ideali sulla gastronomia italiana permettendoci di essere più liberi nella gestione e dando forza alla nostra crea-tività. Soprattutto divertendoci lavorando». I due imprenditori vanno spesso in Italia per cercare i fornitori, scegliere prodotti e incontrare produttori con i quali stabilire un vero e proprio rapporto di fiducia. «È importante per noi conoscere bene l’origine del prodotto e la sua “storia” per informare i nostri clienti finali su quello che ordinano e che mangiano» (www.gourmetto.lu). Compagni di scuola, ex colleghi di lavoro: Thomas Cougouille-Lauro con i soci Sokhera Dam, cambogiano naturalizzato francese e il franco-libanese Oubada Al Sabbagh fondano, nel novembre del 2018, il marchio Honoloa e aprono un piccolo ristorantino omonimo al 16, rue des Bains (L-1212 Luxembourg). L’idea è quella di proporre piatti freschi tagliati a cubetti (poke-bouls) con ingredienti che rispecchiano i sapori delle Hawaii. «Abbiamo viaggiato in quei Paesi – racconta Thomas – e ad un certo punto abbiamo deciso di metterci in proprio. Qui in Lussemburgo la burocrazia è più semplice che in Francia e con un piccolo capitale iniziale ci siamo lanciati nell’avventura». Thomas, con una mamma laziale e la nonna paterna italiana, conosce da sempre la buona cucina di casa e quella diventa il suo mondo. Colori caldi, legno chiaro, vetrate che filtrano luce e buon cibo (soprattutto a base di pesce):
Honoloa, colorato e decorato come le magiche isole del Pacifico, ne rispecchia anche l’ospitalità (www.honoloa.lu).

Paola Cairo (ha collaborato Fabio Bottani)

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