Il 26 e 27 settembre prossimo nelle sale dell’Arsenal e nei giardini circostanti. Il programma è denso e molto interessante, tre spettacoli ed un seminario tranfrontaliero:
PATUA NOU, della compagnia belga Le Corridor,
JE HURLE, della compagnia messina la Soupe,
APRES LES RUINES della compagnia Pardès Rimonin.
Il seminario tranfontaliero si terrà nei due giorni della programmazione teatrale all’Arsenal di Metz sul tema “Organizzare un progetto culturale o artistico insieme a delle persone in esilio”. Ieri (giovedi 12 settembre, ndr) all’Arsenale si è tenuta una conferenza stampa di presentazione dell’evento con la partecipazione dei partner messini del progetto e dell’assessore alla cultura della città di Metz
La Caravana è una programmazione nomade che ha attraversato la grande regione e che doveva concludere il progetto tranfrontaliero Berenice (prorogato eccezionamente fino a marzo 2020), finanziato dal programma europeo INTERREG V, con l’obiettivo di far convivere programmazione teatrale e mediazione sociale per lottare contro tutte le forme di discriminazioni.
Hocine Chabira, presidente del festival Passage di Metz ha coordinato il lavoro anche degli altri quattro attori del progetto: La Cité Musicale di Metz, il teatro di Liegi,la Chudoscnik Sunergia a Eupen (BE) ed il teatro di Treviri in Germania.
Un programma ambizioso, ha sottolineato Florence Alibert presidente de la Cité Musicale, ma Berenice ha raggiunto grandi obiettivi: dall’inizio del progetto (ottobre 2016) ci sono state 179 manifestazioni con il label Berenice di cui 50 organizzate dal festival Passage e 61 dalla Cité musicale; la scena messina nella sua totalità ha attirato più di 30 000 spettatori. Le attività previste dal progetto non si limitano alla programmazione culturale ma investono anche l’ambito sociale, a Metz, Berenice ha coinvolto più di trenta associazioni locali ed ha prodotto anche gli atelier interculturali EL WARSHA, che seguono persone francofone e allofone in un esperienza teatrale unica senza barriere gerarchiche.
Il progetto si concluderà definitivamente a marzo 2020, non ci sarà un Berenice 2 perché l’Europa non ha vocazione a rinnovare i suoi progetti, ma lo spirito di Berenice non si perderà e continuerà a guidare le scelte degli operatori culturali di Metz perché, come hanno ripetuto tutti in conferenza stampa, l’arte è uno strumento indispensabile d’integrazione sociale e d’inserzione professionale.
Ornella Piccirillo