Il Mudam (Musée d’Art Modern Grand-Duc Jean) ha annunciato pochi giorni fa, durante la tradizionale conferenza stampa d’autunno, il programma per il prossimo anno che si svolgerà in tre stagioni.
In inverno-primavera (da gennaio a maggio) saranno esposte le opere di Nairy Baghramian, Jutta Koether, Adam Linder.
In primavera-estate (da giugno a settembre) ci saranno in mostra Bert Theis (ha vissuto e lavorato a Lussemburgo e a Milano, esposto a Venezia, Lecco, Prato, Torino), Latoya Ruby Frazier (ha partecipato a diverse Biennali tra cui la Biennale di Venezia nel 2015), Etel Adnan et les Modernes, Vivian Suter e Suki Seokieong Kang.
Infine, in autunno-inverno (da ottobre a gennaio 2020) esporranno Anri Sala (nel 2005 ricordiamo una sua personale presso la Fondazione Nicola Trussardi a Milano), David Wojnarowicz ed ancora altri.
Il programma si basa su interessanti scambi nazionali ed internazionali con istituzioni prestigiose. L’obiettivo del museo è di aumentare la propria visibilità ed interagire in maniera diretta con il pubblico proponendo varie iniziative culturali, collaborazioni, dibattiti, anche in esterni, ovvero fuori dal contesto museale, individuando luoghi attraverso i quali far fluire l’arte in maniera più immediata.
Fra i temi trattati: etnie, sessualità e globalizzazione, argomenti dell’attuale periodo storico.
Il Mudam è uno dei musei d’arte contemporanea più dinamici d’Europa che può vantare di aver acquisito e collezionato, nel corso degli anni, numerose opere di artisti illustri.
Anna Serio