“Finalmente sarà un Festival di musica e parole” aveva sottolineato con soddisfazione il direttore artistico Claudio Baglioni nella conferenza stampa inaugurale.
Peccato, però, che al giro di boa della terza giornata della manifestazione sanremese, alcune parole avremmo voluto non sentirle e per la musica c’è qualcosa che non ci torna.
Non avremmo voluto sentire sul tuo palco, caro Claudio, il mattatore Fiorello – bravissimo per carità – parlare di “puttan tour” come un percorso necessario e divertente per uomini annoiati. No, caro Fiorello.
Tu sei un grande artista e non puoi portare su una platea tanto importante una battuta tanto becera. Dietro quelle donne, che tu hai poco elegantemente definito “putt…”, si nascondono storie di dolore e maltrattamenti che non possono entrare in un “pezzo” umoristico in prima serata. Si potrebbe e si dovrebbe fare un tour, sì, ma per conoscere il disagio, la sofferenza, la paura e le illusioni perdute di queste donne. Dimenticate e offese.
Non avremmo voluto sentire, caro Claudio, il mago Forrester parlare di roulette russa fatta tra amici in cui si sceglie tra quattro trans e una donna…l’hai fatto esibire ampiamente dopo la mezzanotte, Claudio, perché forse un po’ di vergogna l’hai provata per questo modo di fare spettacolo?
#iosonoqui è l’hashtag lanciato dal Sindaco di Sanremo e ripreso da Michelle Hunziker per combattere la violenza sulle donne. A volte basterebbe qualche ashtag in meno e un po’ di responsabilità in più per avere migliori risultati. O per provarci…
E per quanto riguarda la musica poi, caro Claudio, anche se sappiamo che la decisione non dipende da te, la mancata squalifica del duo Meta/Moro ci lascia qualche dubbio. Se si prende il ritornello di una canzone non inedita e su quella di costruisce un brano nuovo quella canzone non è più inedita. Sappiamo tutti che il ritornello fa la storia di un successo (pensiamo al mitico Volare oh oh di Domenico Modugno). I social, mentre si presagiva una squalifica, si sono “sollevati” e hanno fatto la storia… Non è così che dovrebbe funzionare. Tu non c’entri, ma diglielo a chi ha più potere di te.
Per rispetto degli altri cantanti in gara.
Per il resto, caro Claudio, ti sei messo in questo straordinario frullatore che è il Festival di Sanremo e noi apprezziamo il tuo impegno…ma apprezziamo ancor di più i tuoi successi canori che hanno accompagnato tutta la nostra vita.
Gilda Luzzi