In attesa di vederlo con la sua compagnia sul palco del Théâtre de la Ville di Esch-sur-Alzette (in collaborazione con la Kulturfabrik) il 15 ottobre, ore 20 con lo spettacolo Orchidee, Pippo del Bono racconta a @passaparola cos’è per lui il teatro “Un ‘esperienza, un incontro tra esseri umani diversi che provano a confrontarsi su cose diverse, su culture diverse, sul mondo, la vita, l’arte, la politica, l’essere umano”…..
Ci spiega la struttura di Orchidee “uno spettacolo fatto di immagini, di musica, di poesia, di un’autobiografia che attraversa il nostro tempo, un tempo malato, un tempo morto, dove le persone si uccidono”….
Ritorna sul concetto di teatro come luogo che serve non solo a riconoscersi ma soprattutto a pensare, dubitare, confrontarsi….
Condivide con noi i ricordi di Vangelo, il film sui migranti girato nel campo profughi di Asti e con il quale ha partecipato alle Giornate degli Autori di Venezia.
Chiarisce il suo modo di preparare i personaggi, anche quelli scomodi come il padre di Pulce, nel film di Giuseppe Bonito “Pulce non c’è” che vinse nel 2014 l’Amilcar du Jury Jeune al Festival del Cinema italiano di Villerupt (Francia).
E fa una riflessione sulla nostra Italia, partendo dall’intervista (di Anna Benedettini, 19/08/2013) rilasciata al quotidiano la Repubblica, riguardante Sangue, il film di cui è regista che racconta le ultime ore di vita della madre e che dà voce a Giovanni Senzani che nel 1981 uccise Roberto Peci per ritorsione contro il fratello Patrizio, brigatista pentito.
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(A cura di Paola Cairo)