Alla tavola rotonda che ha anticipato il vernissage hanno conferito, intorno al poliedrico artista russo presente in sala, intellettuali e teologi provenienti dai diversi ambienti internazionali: Guy de Muyser, insegnante al centre européen della Miami University; Michel Micheau, professore a Sciences Po; Ignace Berten, teologo; il cappellano Andrew Teal, assistente professore in teologia al Pembroke Collage di Oxford e l’editore Simon Hewitt, specializzato in arte e cultura russa.
Le grandi tele dalla figure umane violente e riconoscibili sono la parodia del sapere storicizzato a favore, invece, di una nuova coscienza critica che sappia rileggere la storia senza i filtri del potere bensì attraverso quel metodo, già pensato da Platone, posseduto solo dal filofoso. Non solo il padre di Maxime è infatti un apprezzato filosofo, ma lo stesso Maxime partecipa alla filosofia con la propria pittura nella misura in cui essa diviene mezzo per la conoscenza.
Ai tanti visitatori che sapranno guardare l’esposizione di Kanton questo non sfuggirà di certo.
Il mezzo evidente che l’artista utilizza è la satira, una satira che diventa tutt’uno con la parola resistenza, come sottolinea Cristina Barbano, coordinatrice generale del progetto. Un mezzo, quello della satira, che si pone come fine una comprensione umanista della Storia.
Tra i concetti chiave in “Le nouveau bestiaire” alcuni quali satira/resistenza/umanismo sembrano chiudersi in cerchio nel cortile del Chiostro che li ospita: sembra, ma essi non si chiudono. Infatti, come l’arte sapientemente insegna, essi continuano nelle scelte e nelle azioni degli osservatori. In questa ottica ecco un nuovo concetto da aggiungere ai tre già citati: arte come azione.
Il merito di questa esposizione, la terza dell’artista in Lussemburgo, va alla cordinatrice generale del progetto l’italiana Cristina Barbano che ha saputo fare della sua passione per l’arte un mestiere. Come una paladina della descrescita felice Cristina ha saputo trasformare la conclusione del suo impiego nella vendita di impianti in Russia in una opportunità di esportare dalla Russia i suoi tanti talenti artistici. La conoscenza e ammirazione per il pittore Maxime Kanton, già celebre all’estero, hanno permesso alla Barbano di investire in un campo, apparentemente nuovo per lei, quale il mercato dell’arte e di farlo con successo. Conferma del successo sono state le due esposizioni italiane di Kanton, la prima nella città della Barbano, Milano “Vulcano” nel 2012 e la seconda a Venezia, “Atlantis” nel 2013.
Cristina Barbano, in sinergia con l’artista diventa lei stessa un modello italiano di arte in azione.
L’esposizione è aperta fino al 2 novembre 2016 tutti i giorni (1 novembre escluso) dalle ore 11 alle ore 18, presso il Chiostro dell’Abbazia di Neumünster. Ingresso libero.
Per chi volesse approfondire è disponibile alla consultazione il libro: Maxime Kantor tableaux et eaux-fortes Luxembourg 2000, presso la Bibliothèque Casino Luxembourg Forum d’art contemporain 41, rue Notre-Dame, L-2240
Margherita Agresti