Questo il tema della conferenza che ha aperto la fiera cultural-sociale di Lussemburgo alla Luxexpo
Anche quest’anno il Clae non si è smentito, aprendo il Festival des Migrations col coraggio di affrontare un tema spinoso e mai come ora della massima urgenza. Quello dell’accoglienza agli immigrati. A parlare, spiegando in apertura di conferenza come lavorano, illustri “addetti ai lavori”. Come Laura Zuccoli dell”Asti, che ha sollevato il problema dei foyer poco pratici per scambi sociali e il dramma degli alloggi troppo cari. Le ha fatto eco Jil Thérèse del servizio rifugiati Croix Rouge, che si è detta preoccupata per i non sufficienti 1800 letti a loro disposizione. A questo ed altri problemi ha cercato di dare una spiegazione Tony Montserrat del Clae, che, confermando ai primi posti Norvegia e Svizzera per livello di accoglienza, ha spiegato come in tanti altri Paesi, incluso questo, ancora non piace molto l’idea di “uno straniero fra noi”.
Lo provano le parole della Zuccoli, la quale ha ammesso con rammarico come l’iniziativa del governo di compensare in parte i costi di affitto basso a proprietari disposti ad affittare i propri immobili ad immigrati non ha comunque trovato grande consenso. Necessario quindi per tutti lavorare su vari fronti, coordinarsi al meglio, convincere le istituzioni che l’integrazione non passa solo per la conoscenza della lingua lussemburghese (dove il governo investe troppo rispetto ad altre necessità), rassicurare gli immigrati che non sono soli e impegnarsi con una visione a lungo termine.
Il Clae si è detto, come sempre, in prima fila a dare il meglio di sé, fedele ai suoi principi di sostegno all’integrazione degli immigrati. Noi dobbiamo stargli vicino. Cominciamo da questo meraviglioso we al quale non si deve mancare. Per impegno, per divertirsi, per sapere. Per agire. Buon Festival!
MGG