Ci sono spettacoli che osservi da spettatore e quelli di cui diventi, in un certo modo, protagonista.
Pasta Opera, fondata da Julia Regher qualche anno fa, porta in alcuni dei luoghi più belli della Germania, una cena spettacolo durante la quale, tra una portata e l’altra, quattro solisti (baritono, contralto, tenore e soprano) interpretano alcune delle più belle arie della produzione operistica europea. Questa volta eravamo allo Schloß Halberg di Saarbrücken.
Ma non è un semplice spettacolo… anzi, dopo un po’ ci si dimentica perfino di essere nel bel mezzo dello spettacolo!
Ci si siede a tavola, con perfetti sconosciuti e si ammirano le decorazioni: ortacandele creati composti da una patata sorretta da tre forchette o da un fresco cavolo verza e candeliere in cui si trovano arrangiati con cura o no, rose rosse, pomodori e uva.
Il tutto nell’ottica dell’eccesso e dell’esagerazione tipico del Rococò. Prima dell’antipasto, la moderatrice dà il benvenuto alla grande festa ai nobili vicini e lontani, incoraggiandoli a fare conoscenze e ad utilizzare i piccoli indovinelli nascosti tra tovaglioli e bicchieri. Così, quando fa il giro tra i tavoli, chiede se qualcuno sappia già la soluzione o se ci sia bisogno di aiuto.
Le portate vengono intervallate non solo da arie della Carmen di Bizet o dal Don Giovanni di Mozart, ma anche da una storia, nuova e coerente, intrecciata attorno ai brani musicali. Gli spettatori diventano protagonisti: sono invitati a duellare per difendere l’onore dell’amata, a intrecciare storie di amore e tradimenti, a diventare l’oggetto del desiderio di qualche bel poeta, ad essere il dottore chiamato a salvare la vita di un povero malcapitato.
Impercettibilmente, si dissolve quella linea di confine tra fantasia e realtà e ci si ritrova tutti trasportati indietro qualche secolo fa a cantare Va pensiero come una vera comunità di ribelli che si oppone alla supremazia della monarchia.
Tre ore volate via in men che non si dica e il desiderio, alla fine, di volersi rituffare in un altro viaggio nel tempo all’insegna di buon cibo e buona musica. Chi potrebbe resistervi?
Elisa Cutullè