Gli organizzatori del Faust, il premio per le produzioni teatrali in Germania giunto al suo decimo anniversario la notte della strage di Parigi (13/11), hanno discusso lungamente sul da farsi. La direttrice del teatro di Saarbrücken Dagmar Schlingmann e la responsabile del premio Barbara Kisseler, hanno preso immediatamente la parola spiegando cosa stesse accadendo nella capitale parigina e cercando di capire, insieme al pubblico presente, se continuare o annullare la serata.
La conclusione è stata che annullare l’evento avrebbe significato dare man forte a chi vuole sopprimere la cultura, perché le manifestazioni culturali sono simbolo di vita, di intelligenza e di impegno. La cultura ha l’impegno di rendere la vita vivibile e non può (e non deve) essere eliminata.
Dopo un minuto di silenzio, rispettato dagli oltre mille membri del pubblico, il ministro della cultura sarrese Ulrich Commerçant, ha dato il benvenuto agli ospiti presenti ed ha ricordato quanto il Saarland fosse vicino alla Francia in questo momento terribile.
Rifacendosi alla storia della costruzione del teatro (costruito ed inaugurato da Hitler inizio Anni ’30 per la celebrazione della razza ariana, distrutto durante i bombardamenti della Seconda guerra mondiale e ricostruito solo grazie alla collaborazione dei francesi), Commerçant ha messo in evidenza che la cultura non deve essere vittima delle usurpazioni di potere, bensì il simbolo di avvicinamento e comprensione tra le persone.
Tra i premiati diverse produzioni di Monaco, Berlino ed Amburgo. I premiati nelle diverse categorie (nove in tutto) hanno accettato – direttamente o tramite delegati – il premio, sottolineando, anch’essi, l’importanza della cultura e il fatto di vivere l’oggi, con tutti i propri aspetti. Partecipare ad una manifestazione del genere non vuole dire non avere rispetto per ciò che succede oltrefrontiera, bensì essere una luce di speranza della voglia di riprendere a vivere, con la coscienza che la musica, e tutte le manifestazioni culturali, sono un ponte che unisce e non un qualcosa che divide. Il futuro è nelle mani di chi vive ed opera per la cultura. Magari anche un campo di formazione continua per chi ha veramente voglia di capire gli altri e vivere nel rispetto reciproco.
Simile anche il messaggio di Franz Masura, basso-baritono di 91 anni che ha ricevuto il Premio alla carriera: il teatro permette di avvicinarsi agli altri, allontanandosi dai propri limiti.
Elisa Cutullè