La nostra inviata Gilda Luzzi ci racconta i mille volti dell’Expo di Milano
Questo, e molto altro ancora, è Expo Milano 2015, l’Esposizione Universale che l’Italia ospita fino al 31 ottobre 2015 e che può essere considerato il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione.
“Nutrire il pianeta, energia per la vita” recita il titolo della manifestazione e proprio questo è il filo logico che attraversa tutti gli eventi organizzati nel sito espositivo, un’area di 1,1 milioni di metri quadri che vede più di 140 Paesi e Organizzazioni internazionali coinvolti, 96 padiglioni, quattro aree tematiche, otto cluster dedicati a piantagioni come quella del riso, della cioccolata, del caffè.
Un’occasione per riflettere e confrontarsi per trovare soluzioni alle contraddizioni del nostro mondo: se da una parte c’è ancora chi soffre la fame (circa 870 milioni di persone denutrite nel biennio 2010-2012), dall’altra c’è chi muore per disturbi di salute legati a un’alimentazione scorretta e troppo cibo (circa 2,8 milioni di decessi per malattie legate a obesità o sovrappeso).
Inoltre ogni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate come è drammaticamente rappresentato nel Padiglione Zero, curato da Davide Rampello e progettato da Michele De Lucchi, che introduce, con un grande impatto emotivo, i visitatori ai temi di Expo.
Ogni Paese, partendo dalla propria cultura e dalle proprie tradizioni, si interroga e propone soluzioni rispetto alle grandi sfide legate alle prospettive alimentari, così il sito espositivo è un grande mosaico di Paesi impegnati a sensibilizzare i visitatori attorno a un tema cruciale per le generazioni future, rendendoli partecipi di un progetto planetario mai sperimentato prima: 184 giorni unici e irrepetibili, fatti di cultura e scienza, innovazione e tradizione, sostenibilità e solidarietà in cui è possibile scoprire più di cento cucine nazionali con i loro gusti, profumi e colori.
La riflessione sul tema si trasforma, però, anche in momenti di condivisione e di festa, grazie a incontri, eventi e spettacoli da vivere insieme fianco a fianco, senza distinzione di razze, colori, religioni, età e ceti sociali.
Chi arriva ad Expo si lascia trascinare nell’universo della vita, sperimentando insieme l’opulenza dei paesi arabi e la povertà dei paesi africani, l’alta tecnologia dei paesi orientali e la semplicità di piccole realtà oceaniche.
In Expo c’è tutta la storia dell’uomo attraverso il cibo, che è storia di abbondanza e di privazione, di equilibrio e di sfruttamento esagerato. Si tratta di percorsi fisici ma anche ideali, perché seguono il fil rouge di una tematica e sono modulabili sugli interessi di ogni singolo visitatore.
Chi scrive è rimasta affascinata dalla generosa accoglienza del padiglione della Colombia, dalla travolgente energia del padiglione del Brasile, dalla semplicità maestosa della Polonia, dalla distensiva serenità dell’Estonia, dalla tecnologia ultramoderna della Korea, dalla disarmante centralità del tema della Svizzera.
Ma anche piacevolmente coinvolta dai piccoli padiglioni africani o centroamericani dove più volte ci si imbatte nei sorrisi di persone che con poco riescono a fare molto e a regalare momenti di riflessione ai visitatori.
Expo 2015 è dunque un’esperienza totale che raccomandiamo a tutti!
Per info e biglietti www.expo2015.org
Gilda Luzzi
Per riascoltare la puntata di Voices dedicata all’Expo 2015, condotta da Maria Grazia Galati, cliccate QUI
Sul prossimo numero di PassaParola Magazine (settembre 2015), troverete un articolo dedicato ai padiglioni del nostro inviato Giuseppe Giannini.