A partire dal 1988, il premio Sakharov viene conferito ogni anno dal Parlamento Europeo ad individui che lottano contro l’intolleranza, il fanatismo e l’oppressione. Il premio viene consegnato intorno al 10 dicembre, giornata internazionale dei diritti umani. L’ufficio d’informazione del Parlamento europeo in Lussemburgo, il Consiglio Nazionale delle Donne e Amnesty International hanno collaborato all’organizzazione della conferenza in onore del Dr. Mukwege che si è tenuta al centro culturale Trammschapp lo scorso 11 dicembre.
Quest’anno, il premio Sakharov per la libertà di pensiero è stato attribuito al dottor Denis Mukwege, ginecologo congolese che dedica la sua vita a “riparare” le donne congolesi vittime di violenza sessuale e di stupri di massa durante il conflitto che da quasi vent’anni sconvolge le province orientali della Repubblica Democratica del Congo (RDC).
Frank Engel, deputato al Parlamento europeo, racconta che la decisione di attribuire il premio al dottor Mukwege è stata quasi unanime da parte dei gruppi politici del Parlamento. Tale ovazione è spiegata dall’impegno e dal coraggio di un individuo che mette in pericolo se stesso e la propria famiglia in un contesto instabile.
Denis Mukwege nasce a Bukavo nel 1955 dove, inseguito agli studi in medicina, costruisce un ospedale che sarà distrutto nel 1998 durante la Seconda guerra del Congo. L’ospedale riapre nel 1999 e dal quel momento il dottore e il suo gruppo di medici assistono oltre 40.000 donne e giovani ragazze. La dottoressa Raȉssa Kizungo, medico cardiologo all’ospedale di Panzi e rappresentante del Dr. Mukwege, viene quotidianamente a contatto con le donne congolesi traumatizzate dalle violenze: “Non si tratta di violenze con un fine ordinario, ma di violenze di massa eseguite in pubblico con l’obiettivo di seminare terrore e panico al fine di obbligare interi villaggi a fuggire altrove”.
“Queste donne sono distrutte fisicamente e psicologicamente; i loro mariti sono distrutti; i loro figli assistono alle violenze” spiega Colette Braeckman, autrice del libro L’uomo che ripara le donne e che descrive il dottor Mukwege come un eroe che non si arrende e che ritorna nel suo paese due mesi dopo essere fuggito alla morte.
Tuttora, le vite di madri e di giovani donne della RDC dipendono da iniziative private come quella del Dr. Mukwege. Charles Goerens, deputato europeo, conclude come segue: “Là dove lo stato è assente o non vuole essere presente o non può esserlo ci sono uomini e donne del calibro del Dr. Mukwege, straordinari per i loro sforzi e il loro coraggio”.
Elisa Pizzi