Chi sono i nuovi italiani che arrivano in Lussemburgo? Perchè vengono? Trovano lavoro nella capitale finanziaria? Dopo aver incontrato i ricercatori e i professori italiani all’Universitè du Luxembourg, raccogliamo le testimoniananze di chi è arrivato nel Granducato per frequentare al Master della Camera di Commercio Italo-Lussemburghese (CCIL) . E, nella maggior parte dei casi, si è fermato a lavorare qui.
Da quando il Ministero degli Interni ha pubblicato i dati Aire (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero) la notizia è rimbalzata su radio, agenzie e quotidiani nazionali. Gli italiani che lasciano l’Italia continuano ad aumentare dalle 60.635 unità del 2011 ai 78.941 del 2012 in particolare tra i 20 e i 40 anni sono aumentati in un anno del 28,3%. Mete principali la Germania, la Svizzera, La Gran Bretagna e la Francia. Il Lussemburgo si posizionava, lo scorso anno, al 18° posto nella graduatoria dei Paesi d’emigrazione secondo il Rapporto italiani nel mondo della Fondazione Migrantes. I dati pubblicati nello stesso anno hanno quantificato in 23 373 iscritti all’AIRE, di cui circa 400 nuovi trasferimenti dall’anno precedente ( 22 965).
Francesco Malvezzi, responsabile della Formazione alla CCIL spiega: “Abbiamo attivato i corsi di formazione professionale post-universitari nel 2006. Attualmente é in corso l’XI edizione del Master in Finanza Internazionale, Audit & Control e ad ottobre 2013 partirà la VI edizione del Master in Private Equity e Fondi d’Investimento. Fino ad oggi hanno partecipato ai nostri corsi circa 280 giovani laureati italiani”.
Tra loro c’è Marco Carpentieri, laureto in Economia e Management a Napoli nel 2009, ora lavora in un gruppo d’investimento. “Ho fatto due anni di precariato tra Milano e Napoli – racconta – e anche se le esperienze pregresse sono state positive a livello di crescita professionale non lo sono state affatto dal punto di vista retributivo” dice. Marco dopo aver frequentato il Master della CCIL nel 2012 ha trovato un lavoro stabile, ben retribuito che gli permette di non chiedere più soldi alla familia. “Mi sono impegnato molto e i miei sforzi sono stati premiati. In Italia anche se ti impegni non ce la fai perchè non dipende da te”.
“Le lezioni sono state molto interessanti – dice Fabiola Begeja, 23 anni all’epoca del Master. Neolaureata in Economia alla Sapienza di Roma Begeja afferma: “Ho imparato tanto, anche se, essendo concentrate in due mesi, è stato difficile assimilare tutto il programma giorno per giorno”. Fabiola nata in Albania dopo il Master e lo stage in una nota banca italiana, trova lavoro in un’altrettanto nota banca tedesca. Purtroppo però non avendo il passaporto UE non è potuta rimanere nel Granducato. Le leggi prevedono, infatti, la possibilità di un visto trimestrale per cittadini extra-UE. E, senza contratto di lavoro, il visto non viene rinnovato. Il suo era un contratto interinale di un mese. Ne l’agenzia ne la banca hanno voluto avviare sua pratica in quanto la procedura di richiesta per il permesso di soggiorno a Lussemburgo è molto lunga. La Begeja è dovuta rientrare in Italia e nonostante il Master all’estero, ha trovato solo lavori malpagati. Sta cercando di farsi riconoscere il percorso di studi italiano e accedere alla cittadinanza italiana. “Restare in Italia è impossibile – dice –. Appena potrò tenterò nuove strade”.
Con una Laurea magistrale in relazioni internazionali e un dottorato in Diritto Internazionale dell’Economia Michele Barbieri viene a conoscenza il Master grazie al sito www.tesionline.it. Nato a Castellanza (provincia di Varese) ha studiato e lavorato a Milano. “Il lavoro che facevo era interessante e molto stimolante, però non mi dava più prospettive in termini di carriera e di stipendio anzi, incominciava a non darmi più neanche quello ….Uno degli obiettivi del Master era riuscire a “sistemarsi” dal punto di vista lavorativo e questo é stato centrato”.
Michele è molto attento alla realtà che lo circonda e afferma che in questi tempi di crisi neanche in Lussemburgo è facile trovare lavoro.
“Il mercato del lavoro in Lussemburgo, almeno di questi tempi, é molto meno accessibile di quanto si pensi. Se non si hanno conoscenze personali all’interno delle aziende – sostiene – alle quali inviare i CV é molto difficile essere assunti. Il Master è stato quindi utilissimo per mettere un piede nel mercato del lavoro lussemburghese se non si dispone di raccomandazioni e se non sei né francese né belga”.
Virginia Salvatore ha scelto il Master non per necessità ma per imparare di più, spinta dalla curiosità e dalla voglia di esperienze lavorative diverse. Era a Londra dove ha incontrato un ragazzo italiano che frequentava un Master alla Camera di commercio italiana per il Regno Unito….Si è incuriosita ed ha pensato di poterne trovare uno in una materia che le interessasse ed è arrivata nel Granducato. “Mi sono laureata in Managment delle imprese internazionali all’Università di Napoli e lavoravo in una società con un contratto a tempo indeterminato. Per molti andare via è stata una follia lasciare. Ma sentivo l’esigenza di un’esperienza più forte e di imparare di più…Resta il fatto che in Italia l’attuale situazione lavorativa non è delle migliori – afferma – c’è poca crescita”.
Chiara Maria Rallo, 27 anni, di Perugia è laureata in Giurisprudenza all’Università di Perugia, apprendista, lo è stata per un anno e mezzo presso la BNL- PNB Paribas, nel 2012 ha scoperto il Master a Lussemburgo attraverso alcuni partecipanti delle precedenti edizioni e ha deciso approfondire le materie finanziarie. Dopo diversi colloqui ha scelto di lavorare in una banca italiana nell’ambito della compliance bancaria.
“Molte banche e società – afferma Malvetti – hanno trovato nei nostri corsi la possibilità di selezionare profili con un’ottimo percorso universitario, con le conoscenze linguistiche necessarie e con una formazione specifica anche sulle specificità della piazza lussemburghese che li rende pronti ad essere inseriti nelle proprie strutture”.
Ha trovato un contesto molto stimolante grazie alla presenza di forza lavoro giovane e dinamica Pasquale Varrà, vincitore della borsa di studio offerta dalla Société Européenne de Banque, partner della CCIL (insieme al IFBL, Istituto per la formazione bancaria a Lussemburgo e PricewaterhouseCoopers Academy, ndr) neo-studente del Master in Finanza Internazionale, Audit & Control appena ripartito.
Laureato in Finance (corso di laurea insegnato in lingua inglese) presso Università degli studi di Siena, Varrà, con altre esperienze internazionali alle spalle non si sente un “cervello in fuga” ma semplicemente un ragazzo che, come tanti altri, sta investendo nella propria formazione. “L’Italia vista dal Lussemburgo è un Paese che punta poco sui giovani – afferma – e che non offre, nella maggior parte dei casi, opportunità di crescita professionale seria e continua. Spero di trovare qui una buona opportunità lavorativa in una delle tante aziende e società presenti in città – dice – che sia in grado di offrirmi crescita professionale e formazione. Qui c’è la possibilità di fare un’esperienza multiculturale e ci sono opportunità lavorative di maggiore spessore”.
“ Il bilancio non puó che essere positivo – conclude Malvezzi –. Nel corso del tempo il progetto si é rivelato vincente tanto per le Società, che hanno avuto la possibilità di reclutare personale giovane e qualificato, come per i participanti al corso che hanno potuto approfondire la propria formazione universitaria e trovare soddisfazioni professionali. Per la nostra Camera di Commercio é motivo di soddisfazione l’esser riuscita a far incontrare queste due necessità, offrendo l’opportunità a tanti giovani laureati italiani di poter avviare la propria carriera in un contesto internazionale, tanto piú in tempi difficili dal punto di vista occupazionale, come quelli che si stanno vivendo”.
Paola Cairo (ha collaborato Amelia Conte)